ECONOMIA

La tragedia di Luana tra indagini e solidarietà

RICCARDO CHIARIITALIA/TOSCANA/PRATO

Giorno dopo giorno aumentano le iniziative a sostegno della famiglia di Luana D'Orazio, la ventiduenne operaia di un'azienda tessile di Oste di Montemurlo risucchiata dal rullo di un orditoio durante il suo turno di lavoro. L'ondata di generale commozione suscitata dalla morte di Luana, mamma di un bambino di cinque anni, ha portato l'amministrazione comunale di Montemurlo ad avviare una raccolta di fondi in aiuto alla famiglia della ragazza, e in particolare al piccolo orfano.
«Attraverso il Comitato Montemurlo Solidale e con l’aiuto delle associazioni del territorio – ha spiegato il sindaco Simone Calamai - vogliamo dimostrare concretamente la nostra vicinanza alla famiglia della giovane». Fra le prime adesioni quella del Comune di Pistoia, la città dove Luana risiedeva insieme ai genitori e a un fratello disabile, e quella dello Spi Cgil: «Un impegno è sempre possibile – hanno messo nero su bianco i pensionati toscani del più grande sindacato italiano - cara Luana staremo vicino a tuo figlio, per garantirgli tutti i gradi di istruzione che crescendo deciderà di seguire».
Mentre vanno avanti i preparativi per lo sciopero di domani con la manifestazione al mattino in piazza delle Carceri a Prato, proseguono le indagini per dare risposte ai tanti interrogativi sulla dinamica della tragedia. Spetterà ad una consulenza tecnica chiesta dalla procura pratese il compito di spiegare perché - come sembra accertato - fosse alzata la griglia protettiva che doveva mettere in sicurezza chi come Luana lavorava all'orditoio. Durante il primo sopralluogo dopo l'incidente gli investigatori hanno infatti notato che la griglia di sicurezza era stata rimossa. L'altro punto riguarda la fotocellula di sicurezza del macchinario, che sarebbe dovuta entrare in azione nel momento dell'aggancio di Luana, bloccando il movimento dei rulli che invece l'hanno stritolata in pochi secondi. L'orditoio è stato messo sotto sequestro già nel corso dei primi rilievi, così come sotto sequestro è stato messo un secondo orditoio, uguale a quello dove si è verificato l'incidente.
Per la morte dell'operaia sono stati iscritti nel registro degli indagati la titolare dell'azienda, Luana Coppini, e Mario Cusimano, addetto alla manutenzione del macchinario. Nei loro confronti la magistratura requirente ipotizza l'omicidio colposo, e la rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Tramite l'agenzia Gesi Group di Borgomanero, specializzata nella gestione di incidenti anche sul lavoro, la famiglia della ragazza ha nominato l'ingegner Domenico Romaniello consulente di parte. «Si tratta di capire esattamente la meccanica dell'infortunio – spiega Andrea Rubini, patrocinatore stragiudiziale e portavoce dalla famiglia D'Orazio – è chiaro che qualcosa all'interno della filiera, fatta di determinate regole, non ha funzionato. Si deve capire cosa ha impedito al macchinario di entrare in blocco, e questo in parte credo sarà chiarito anche dall'autopsia».
L'esame autoptico sarà effettuato sabato all'ospedale di Pistoia. I funerali invece dovrebbero svolgersi lunedì pomeriggio in una piccola chiesa vicina alla casa dei D'Orazio. Anche il ministro del lavoro, Andrea Orlando, che potrebbe essere presente alla cerimonia, ha fatto sentire la sua voce: «Si tratta di far funzionare meglio i controlli. Di lavorare perché gli organici siano adeguati, le competenze meno frammentate, e il coordinamento più forte. Ogni giorno sul lavoro muoiono tre persone, se questa vicenda riuscirà a scuotere la coscienza del Paese potremo fare un passo avanti».

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