CULTURA

Da Cappuccetto Rosso a Barbablù, la serie su Sky Arte

FIABE DARK
ARIANNA DI GENOVA ITALIA

Le fiabe hanno un cuore color pece, invischiato con le tenebre: risvegliano l’oscuro, parlano con le ombre e stuzzicano presenze malefiche. E spesso, affondano le radici nella realtà dell’indicibile, assumono gli umori del tempo tra i rami dei boschi o le stanze dei castelli, trasformano fatti di cronaca delittuosi in parabole universali. Tentano a modo loro di narrare un mondo in disordine in cui molti personaggi - «funzioni» secondo Propp - si arrovellano e rischiano la loro vita per riconsegnare tutto all’armonia. E quei racconti che rasentano l’horror (archetipi spaventosi della rimarginazione, come già aveva intuito Angela Carter nel suo libro La Camera di sangue) si trasformano in «storie di ammonimento».
È COSÌ per le tante versioni di Cappuccetto Rosso, che lo scrittore Carlo Lucarelli resuscita nel suo lato dark nella prima puntata della nuova serie tv (a partire da lunedì 15, alle ore 21:15) per Sky Arte, realizzata da Tiwi. Otto episodi raccolti sotto il titolo In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe perché in ognuna di queste «c’è la capacità di raccontare il contesto storico in cui sono nate, con le sue problematiche e le sue contraddizioni, attuali adesso come allora. Uno specchio dei tempi e del cuore umano. Come un noir, appunto», spiega. In Cappuccetto Rosso rivive l’ossessione tutta francese per i licantropi, una mania che funestò molte povere famiglie del Seicento, portandole alla morte dopo sentenze senza assoluzione. Dietro la ragazzina disubbidiente che incontra il lupo c’è Pernette, piccola miseranda che viene condannata perché lupa mannara (stessa sorte subirà tutta la sua famiglia). Perrault non può aver dimenticato quel terribile fatto quando rimette insieme i pezzi di una lunga tradizione fiabesca dove il «rouge chaperon» allude anche alla maturità sessuale del personaggio.
NEL CASO del Piccolo principe, oggetto del secondo episodio (sempre il 15), i «risvolti segreti» sono la passione per il volo e i tormenti interiori di Antoine de saint’Exupery: «nutrono» la figura del bimbo biondo che cade sulla terra da un asteroide. Se Peter Pan invece rimanda alle morti premature che costellavano l’Ottocento, generando angosce da sparizione «nell’isola che non c’è» e la Bella e la Bestia riecheggia nel matrimonio tra una fanciulla avvenente e Pedro Gonsalvus affetto da ipertricosi, anche Barbablù (il blu diabolico delle rappresentazioni medievali) ha un degno antenato horror: è il nobile Gilles de Rais, giustiziato nel 1440 con l’accusa di aver nascosto in uno scantinato i corpi delle vittime imberbi da lui uccise con efferata crudeltà. Ma la storia è assai controversa. 
A.DI GE.

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