POLITICA

Dopo la delega arrivano le nomine. Si chiude il cerchio dei servizi

GIRANDOLA NEI VERTICI MILITARI
DOMENICO CIRILLOITALIA/ROMA

Mentre con la mano destra cerca di allargare la sua maggioranza, con la sinistra Giuseppe Conte sistema le pedine nei servizi segreti. O viceversa. Il consigliere diplomatico di palazzo Chigi, uno dei primi ambasciatori che il presidente del Consiglio ha conosciuto quando nel 2018 ha debuttato in politica direttamente alla guida del governo, giovedì notte è stato promosso sottosegretario di stato dal Consiglio dei ministri. Pietro Benassi, ex ambasciatore a Tunisi e a Berlino, ha potuto così assumere la delega ai servizi segreti, quella che Conte fino a tre settimane fa ostinatamente negava di voler cedere - come invece chiedeva Renzi. Benassi è un diplomatico di grande esperienza che ha supportato Conte anche durante il governo sovranista gialloverde e lo ha aiutato a non spezzare il filo del dialogo con l’Ue e in particolare Angela Merkel.
La promozione di Benassi ha avuto un corollario in altre nomine che il presidente del Consiglio ha fatto senza bisogno di passare per palazzo Chigi. Un altro suo consigliere, l’addetto militare Carlo Massagli, ammiraglio della Marina e già consigliere di Gentiloni, è stato destinato come numero due all’Aise, l’agenzia per i servizi esteri diretta dal generale dell’esercito Giovanni Caravelli. Al suo fianco un altro vicedirettore, questa volta proveniente dalla Guardia di Finanza, si tratta del generale Luigi della Volpe ben visto dal ministro della difesa Lorenzo Guerini (Pd). Massagli è l’alto ufficiale più vicino al presidente del Consiglio, nonché al sottosegretario 5 Stelle a palazzo Chigi Riccardo Fraccaro, che ha la delega alle politiche spaziali. Massagli infatti prima dell’ultima promozione è stato anche segretario del Comitato interministeriale spazio e aerospazio.
La terza nomina di Conte comunicata ieri ha premiato il generale dei Carabinieri Carlo De Donno, destinato all’incarico di vicedirettore dell’Aisi, il servizio segreto interno. Affiancherà Vittorio Pisani, ex dirigente della mobile a Napoli di cui si ricorda una polemica con Roberto Saviano. Congelata e forse solo rinviata la nomina a vice direttore del Dis, l’agenzia di coordinamento dei servizi, di Marco Mancini, l’ex direttore delle operazioni del servizio segreto militare ai tempi di Nicolò Pollari poi mandato a processo dalla procura di Milano per la rendition di Abu Omar ma prosciolto grazia all’apposizione da parte di diversi governi del segreto di Stato.
Le nomine di ieri aprono una girandola che, con questo o con un altro governo, riguarderà i vertici delle Forze armate: nel 2021 scadono i capi di stato maggiore di Esercito e Aeronautica, oltre al capo di stato maggiore della Difesa e già si parla di una possibile eccezione alla regola dell’alternanza che vorrebbe un generale della Marina su quella poltrona. Intanto andrà sostituito il consigliere militare di Conte. All’incarico che ha lasciato Massagli è destinato il generale dell’Esercito Luigi De Leverano.

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