VISIONI

Ritratto d’artista da mondi lontanissimi

LIBRI
FRANCESCO BRUSCOITALIA

Né biografia né romanzo, eppure un po’ di entrambi. Aldo Nove riscrive le vite di Battiato incrociandole alla sua, in cinquanta brevi capitoli e una lettera aperta, con sei Intermezzi nei quali affiora l’io narrante dello scrittore di Viggiù. Dissolvenze incrociate tra la provincia catanese del secondo dopoguerra e quella varesotta di inizio anni Settanta. Mondi lontanissimi, ma neppure tanto; universi paralleli che Nove si diverte a intersecare. Dalla gavetta con la fame, quella vera, combattuta con «un caco e un po’ di pane», mentre insegue non già il successo ma un’altra vita.
LA CRISI DEL 1971, la scoperta della filosofia indiana, gli incontri decisivi: Pino Massara, Giorgio Gaber, Gianni Sassi, genio multiforme di quel tempo. E ancora Giusto Pio e Manlio Sgalambro, ché anche la canzone può essere musica colta. Quelle di Battiato sono metamorfosi artistiche, non solo di suoni ma anche di cinema e scrittura, fino al recente silenzio che — scrive l’autore nella sua lettera conclusiva — «sempre più trascende nel diventare lo spazio in cui galleggia la mole di quanto mi hai donato e adesso pure mi doni».

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