VISIONI

«Grafika80!», i favolosi anni dell’Italia punk

LIBRI
LUCA PAKAROVITALIA

«Benvenuti quindi nell’Italia che a fatica tentava di uscire dall’antagonismo politico, togliendosi di dosso la pesantezza e tossicità del piombo», sono le parole del critico musicale e agitatore culturale Mirco Salvadori nel suo contributo a Grafika80! - Italian New wave, Punk, Dark, Industrial (Goodfellas Edizioni, pp. 272, euro 30) curato da Matteo Torcinovic (co-fondatore del collettivo artistico Death Tricheco). Un libro decisamente prezioso anche nel formato, un catalogo a colori 20x25, diviso in quattro aree tematiche: Carta stampata, Plastica nera, C30 – C60 – C90 e Piccolo spazio pubblicità.
SONO tutti titoli che evocano un mondo che si genera dalla copertina dell’album dei Sex Pistols e attraversa quell’incredibile produzione indipendente italiana degli anni ’80, radicata sullo stile, la grafica, prima che sul contenuto. Una selezione organica delle esperienze più variegate e indicizzate (anno, città); la Milano della zine Zero Zero di Giacomo Spazio, la Rockgarage a Venezia di Marco Pandin o Stanza 101 a La Spezia con i mostruosi disegni di Gianluca Lerici, in arte Bad Trip. Nelle pagine si dipana il racconto e la gestazione delle prime label indipendenti new wave e punk, le audiocassette, la copy art, gestazioni da far girare la testa, oggi. All’interno anche i contributi di Vittore Baroni, Giorgia Fileni e gli interventi dei protagonisti inconsapevoli di quegli anni. Ma va sottolineato che non ci troviamo assolutamente di fronte a nessuna operazione nostalgica, è chiara piuttosto la voglia di confezionare un pezzo di storia fittissimo, spettacolare, underground. Storia di quando non si voleva (o sapeva di) fare la storia. Bellissimo.

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