COMMUNITY

LE LETTERE

AA. VV.ITALIA

Io, convertito all’Islam, sul professore decapitato
Salve, mi chiamo Mansur Cristian Farano e sono un italiano convertito all'Islam, vivo in Puglia. Leggevo della tragica uccisione di un professore in Francia, legata alle famose vignette blasfeme sul Profeta Muhammad. Premetto che simili vignette, urtano il mio credo, ma da musulmano non posso accettare che si possa giungere ad azioni brutali e criminali per difendere un tema religioso, ci sono mille modi pacifici per manifestare il proprio dissenso e disappunto, poi da credente mi urge affermare che tocca a Dio punire o no, la vita che ci dà, a Lui appartiene e ritorna. Chi è l'uomo per togliere la vita a chicchessia? Questi elementi che chiamiamo jihadisti o con altre sigle che agiscono così brutalmente, innanzitutto feriscono il senso di umanità e fanno morti e feriti, e in secondo feriscono Dio con i loro atti criminali, gettando purtroppo una luce sinistra sui musulmani e sullo stesso Islam, facendo dimenticare che noi musulmani stessi siamo vittime dei jihadisti, sì bersaglio di questi "signori" che con le loro azioni feriscono umanità e insultano Dio e uccidere è anche bestemmiare Dio. Scusatemi ma sentivo il bisogno di questo sfogo.
Mansur Cristian Farano


«È stato abbattuto»
A Parigi un ragazzo di 18 anni di origine cecena ha decapitato un professore. All’arrivo della polizia il ragazzo stringeva nelle mani un coltello. “È stato abbattuto” (alla lettera, dal Tg1 delle 20 del 17.10). Anche i gerarchi nazisti responsabili della morte di milioni di persone hanno avuto diritto ad un processo. Se non riflettiamo subito sull’origine di tanta violenza, sull’imbarbarimento nella nostra società le parole di Vittorio Arrigoni “Restiamo umani” dovranno cambiare in “Diventiamo umani”.
Rita Cerri, Gaetano Stella, Lago di Chiusi


A Samuel il libero pensiero
Il professore decapitato si chiamava Samuel P. Aveva mostrato in classe le vignette su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, il tema della lezione era la difesa della laicità dello Stato e della libertà di espressione. Alcuni genitori si erano lamentati. La questione è diventata di dominio pubblico. Un fondamentalista islamico ha ucciso staccandogli la testa con un coltello il professore. Ha postato di averlo fatto perché offeso nella sua religione. Macron ha ribadito in occasione del processo agli attentatori di Charlie Hebdo che la blasfemia in Francia non è un reato. Lo Stato è repubblicano è laico. Alcuni genitori, ed in Italia non è diverso, non la pensano così. Ed hanno implicitamente armato la mano dell’assassino. È un fatto che i valori fondamentali debbano essere condivisi. La libertà di insegnamento che deriva dalla libertà di pensiero, è uno di questi. Chi vuole insegnanti col bavaglio, vuole la dittatura. Ciascun docente diventa bersaglio se soltanto si permette di pensare diversamente? Io penso "diversamente", sono laico e sono fieramente repubblicano nel significato francese del termine. E non ho paura di dirlo. (...) È la mia riflessione. Il mio libero pensiero.
Teodoro Margarita


La mascherata
Si organizzano manifestazioni contro le mascherine: non per chiedere posti di lavoro, non per chiedere salari sufficienti, non per chiedere pensioni decorose, non per chiedere una sanità gratuita, non per chiedere sicurezza sul lavoro, non per chiedere assistenza pubblica ai disabili, non per chiedere una casa popolare, non per chiedere una scuola funzionale, non per chiedere trasporti pubblici dignitosi, non per chiedere tutto quello di cui un essere umano ha bisogno, per essere considerato in piena dignità di persona, cittadino e componente di una società evoluta. Quelli che non hanno questi problemi, organizzano manifestazioni contro le mascherine, perché hanno già la loro “maschera” di benestanti privilegiati. Intanto, Slg-Cub Poste invita i lavoratori di #Posteitaliane a cautelarsi, sempre, chiedendo agli utenti di indossare le loro mascherine: la tutela della salute sul lavoro viene prima delle mascherate.
Slg-Cub Poste


La costa tra Apuane e mare
Ho molto apprezzato l'articolo di Alberto Olivetti (8 ottobre). Oltre a decantare il "litorale di incomparabile bellezza tra Alpi e mare" ha citato un libro di recente edizione: "Le ville di Ronchi e Poveromo, architetture e società 1900-1970",. (...). Ho letto il libro - e partecipato alla presentazione
a Villa Schiff di Montignoso (MS) e a Villa Cuturi di Marina di Massa.
È molto interessante: ha saputo unire l'analisi architettonica a quella della società che frequentava questi luoghi.
Stefania Lencioni

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it