CULTURA

Un maestro che regalava «jolly» a tutti

Everteen
ARIANNA DI GENOVAusa

A Sylvain Helaine, uno degli uomini più tatuati del mondo, professione insegnante, è stato chiesto in Francia di continuare il suo lavoro con i ragazzi più grandi e di lasciar perdere i piccoli, causa probabili spaventi (che però non si sono manifestati). A Biagio Natale, invece, viene chiesto da una preside stizzosa, solitaria e senza affetti, di andare in pensione anticipatamente - metodo sempre efficace per levarsi dai piedi chi è ritenuto scomodo e fuori norma. Eppure quel maestro eccentrico che permette anche di non andare a scuola o di entrare in ritardo, dopo un primo momento di scoraggiamento dovuto ai suoi capelli bianchi e alle attività non proprio ortodosse che propone nella quinta elementare, è molto amato dai suoi bambini. Senza riserve. Soprattutto, in sua compagnia e grazie al potere decisionale dei «jolly» (che all’inizio dell’anno scolastico il maestro ha regalato ad ognuno, offrendo così le carte dell’autonomia e del senso collettivo), ci si diverte, si impara e si diventa autonomi, leggendo, guardando la tv, facendo rumore, dimenticando i quaderni con i compiti e raccontando bugie.
In questi tristi tempi di Dad, con gli insegnamenti online e i rapporti fra coetanei spezzati, non c’è che da rimpiangere il Joker dell’americana Susie Morgenstern (Biancoenero, pp. 48 , euro 8,50, illustrazioni di Giulio Castagnaro), che d’improvviso piomba serafico in classe, dicendo (senza dirlo mai) ai suoi alunni che ogni cosa che s’impara è un regalo sulla strada della vita. Ha come unica arma la calma di un grande nonno, ma dall’alto della sua esperienza incanutita, sa che lo stupore è il dispositivo migliore per affacciarsi al mondo. E che senza stupore si cresce storti e non dritti.

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