Riceviamo e pubblichiamo, in 30 righe come da normativa, questa richiesta di rettifica.
«Apprendiamo con grande dolore, dell’erroneo articolo pubblicato da Marco Omizzolo relativamente ai fatti accaduti sabato 22 a un nostro dipendente. Come attestato dal verbale della Polizia, il nostro dipendente Amarjeet, in seguito ad una caduta mentre era a lavoro, è stato immediatamente e adeguatamente soccorso e mai lasciato solo. Amarjeet lavorava dalle 7, come tutti i dipendenti di Agrilatina italiani e stranieri, a un’altezza inferiore ai 4 metri sulla gronda di una serra. Incidentalmente ha perso l’equilibrio cadendo a terra. Immediatamente è stato assistito dai colleghi italiani e indiani presenti sul luogo, che lo hanno accompagnato su un terreno di nostra pertinenza che consentisse l’atterraggio dell’elicottero del 118, da noi chiamato, per agevolarne il soccorso. Tutti i colleghi erano regolarmente sul posto di lavoro, ma soprattutto Amarjeet è stato immediatamente soccorso e assistito fino al suo arrivo in ospedale. Fortunatamente dai riscontri medici la situazione è apparsa immediatamente meno grave del previsto, il ragazzo è stato dimesso ed è tornato a casa. L’azienda ha convocato prontamente tutti i propri dipendenti per spiegare i fatti accaduti al loro collega. Tutti i lavoratori, infatti, sono tornati regolarmente al lavoro. Chi ci conosce sa che Agrilatina opera convintamente per il rispetto della salute della terra e di tutti i suoi abitanti, a partire da quella dei nostri collaboratori e dipendenti, ai quali abbiamo sempre voluto garantire condizioni di lavoro adeguate.
Tutti i nostri dipendenti e collaboratori sono regolarmente assunti, retribuiti e rispettati per il loro prezioso lavoro. Non possiamo assolutamente accettare di essere equiparati a quanti operano in un sistema criminale di sfruttamento e caporalato, che abbiamo sempre combattuto e rifiutato. Nel nome di un’agricoltura sana in ogni suo aspetto, rispettosa e sempre dedicata a quell’armonia che la terra ci insegna. Si diffida chiunque a diffondere notizie lesive della reputazione dell’azienda, senza aver verificato la veridicità con fonti inoppugnabili».
Agrilatina
Un incidente sul lavoro “in piena regola”. Secondo AgriLatina, infatti, l'incidente che ha coinvolto un lavoratore indiano sarebbe avvenuto nel rispetto della normativa prevista dall'ordinamento. Si può, infatti, “incidentalmente perdere l'equilibrio” dalla gronda di una serra insieme ad un proprio compagno di lavoro, precipitare riportando la rottura di alcune costole e un trauma alla colonna vertebrale, essere trasportato da un'auto qualunque e da personale non qualificato non al pronto soccorso più vicino ma in un campo di patate a circa sette chilometri di distanza, quando facendone qualcuno in più si poteva giungere all'ospedale di Latina, e dichiarare che tutto è “in regola”. Apprendo inoltre che lo sciopero dei lavoratori indiani organizzato dagli stessi dinanzi ai cancelli dell'azienda e proseguito con la loro astensione dal lavoro, non sarebbe mai accaduto, nonostante i video pubblicati sui social. Risulta infine “strano”, conoscendo la professionalità delle forze dell'ordine, che l'azienda parte in causa abbia potuto visionare ufficialmente i rapporti delle stesse, non avendone titolo. I testimoni indiani che hanno soccorso nel campo di patate il lavoratore infortunato (di cui non ho scritto correttamente il nome a tutela della sua persona), hanno confermato anomalie che hanno già rappresentato alle forze dell'ordine. Secondo il mio “ideologico” punto di vista, il lavoratore infortunato doveva essere soccorso nel luogo dell'incidente dall'ambulanza e da professionisti e non trasportato in altri campi da personale non qualificato. Gli incidenti sul lavoro sono un problema grave anche per un'azienda come AgriLatina, alla quale riconosco lo sforzo di distinguersi da diffuse pratiche di sfruttamento che caratterizzano il lavoro di tanti immigrati pontini.
Marco Omizzolo