ECONOMIA

Voucher e sanatoria dei braccianti, Salvini contro la Cgil: «Barricate»

LAVORO MIGRANTE E PRECARIATO
MARIO PIERROITALIA

Deregolamentare il lavoro in agricoltura reintroducendo i voucher e continuare a mantenere in servitù i bracciati immigrati opponendosi al progetto di regolarizzazione. Su questo progetto ieri il segretario della Lega Matteo Salvini ha attaccato la Cgil che, a suo dire, sarebbe l’ispiratrice di un orientamento presente anche nel governo che si oppone ai voucher e chiede la regolarizzazione. «Siamo pronti a fare le barricate, con le mascherine e i guantini, dentro e fuori il Parlamento, non siamo una repubblica fondata sulla Cgil».
La polemica è strumentale. In primo luogo le destre contrappongono gli immigrati agli italiani in una gara allo sfruttamento comune e alla guerra dei penultimi contro gli ultimi. In secondo luogo si usa la «Cgil» per indicare un lontano rapporto con l’attuale ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, renziana di Italia Viva. Quest’ultima ritiene «non più rinviabile la regolarizzazione dei braccianti stranieri - ha detto - contro i reati del caporalato; per restituire dignità ai lavoratori; limitare il rischio dei contagi e salvare le prossime raccolte; tutelare e sostenere le migliaia e migliaia di aziende agricole sane». Di regolarizzazione si parla anche nel lavoro di cura, condizione per permettere alle lavoratrici straniere «in nero» di accedere alla cassa integrazione in deroga semplificata che dovrebbe essere introdotta con il «Decreto Aprile». La sanatoria, ha precisato la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, «non è nei termini di 600mila», ma sarebbe limitata al settore agricolo, per garantire la riproduzione del capitale agroalimentare.
Quanto alla Flai Cgil il segretario Giovanni Mininni sostiene che la regolarizzazione serve anche per «affrontare il dramma delle condizioni abitative, e quindi igienico sanitarie, di chi vive nei ghetti o in alloggi di fortuna. Queste persone devono lavorare con rapporti di lavoro che rispettino i contratti, non con i voucher».

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