VISIONI

In tempo di quarantena l’immaginazione si fa radicale

Un palinsesto composto da una molteplicità di voci e pratiche espressive
LORENZA PIGNATTIITALIA/MILANO

Radio Virus, web radio del centro sociale Macao di Milano, restituisce le mutazioni del tempo presente con un esperimento sociale nato dalla volontà di fare un discorso comune, nonostante il confinamento e il distanziamento sociale in atto. Nasce l’8 marzo da uno streaming trasmesso dall’Hacklab di Macao da Non Una di Meno, in seguito all’impossibilità di poter manifestare nelle strade. «Nelle settimane successive visto che non potevamo più andare a Macao in seguito ai decreti in atto nella Milano in Quarantena, abbiamo continuato a trasmettere per attivare forme di socialità e complicità» raccontano gli ideatori. E aggiungono «per poter trasmettere da casa in modo decentralizzato abbiamo aperto un gruppo redazionale su Telegram e poi la piattaforma online. Fare radio per noi è stare insieme nonostante le regole sul distanziamento sociale. Ci svegliamo la mattina e ci prendiamo cura della radio: a volte funziona che è una meraviglia, a volte ci ingarbugliamo in problemi tecnici e accrocchi improbabili fra cellulari, microfoni e tutorial».
IL PALINSESTO è composto da una molteplicità di voci e pratiche espressive. Nel programma Non Una di Meno fanno giornalismo d’inchiesta, ad esempio Maddalena Fragnito e Zoe Romano si sono occupate di dispositivi medicali DIY e di istituzioni scolastiche, Alex Foti cura Eviratevi! programma riguardante la scena post-virale, geopolitica, sindacalismo e precariato. Crisi_Lasotto nasce da un’idea di Aldovirus, che intercetta situazioni di mutuo aiuto di valore politico e sociale, come Recup, Unitipossiamo e le Brigate Volontarie per l’Emergenza. Nate il giorno della rivolta dei detenuti a San Vittore a Milano, le Brigate sono nove come le zone di Milano, ogniuna ha il nome di un partigiano, e sono dislocate su tutto il territorio cittadino. I più di 200 volontari delle Brigate stanno ora aiutando chi è in difficoltà economiche e le persone non autosufficienti, distribuendo cibo e medicine. Il progetto Recup agisce nei mercati rionali di Milano per combattere lo spreco alimentare e l’esclusione sociale. Recuperano il cibo prima che sia buttato dai rivenditori e se commestibile, lo redistribuiscono a chiunque lo desideri, anche tra gli stessi esecutori del lavoro. Recup permette di creare comunità in divenire e scambi tra generazioni e culture diverse. Unitipossiamo è la piattaforma non-profit nata all’interno dell’iniziativa HackforItaly, aggregatore di iniziative nate per aiutare piccole attività commerciali a superare il periodo di crisi causato dal COVID-19.
OLTRE ai programmi impegnati ve ne sono altri visionari, come DIY DRAMA con pièce teatrali immaginifiche non sottoposte a censure – come un monologo su Toxic di Britney Spears e la lettura di The Scorpion, testo inedito su buchi neri, la fine del mondo e strane fantasie sessuali. Caravan prende il nome dall’affollatissima sala prove di Macao, dove prima del lockdown gruppi e musicisti hanno registrato brani originali, improvvisazioni e jam sessions dei generi musicali più dispa(e)rati.
«Radio Virus rende pubblico l’archivio ancora inedito di Caravan, arricchendolo di suggestioni, voci, frammenti di testi e di film, per raccontare la quotidianità nella zona rossa non solo in chiave distopica ma anche ironica. Registriamo mezz’ora di varietà, in cui la diversità dei vari generi e delle voci rappresenta la comunità che Macao riesce a creare. Tra le voci vi è quella di Franco Berardi Bifo, subito entusiasta di Radio Virus che ha prima letto il suo diario sulla pandemia, e poi si è inventato un programma dal titolo Poesia Profezia, dove legge Antonin Artaud e Friedrich Holderlin, o dice cose senza senso per cercare di farci innamorare di nuovo del mondo in cui viviamo» precisano gli autori. «È significativo che il programma C40 Reinventing Cities, riguardante anche l’area in cui si trova Macao, sia stato sospeso per pandemia. Il virus ci ha obbligati a fermarci perché il modello produttivo che ci ha condotto a questa crisi non è sostenibile. A gennaio abbiamo risposto allo slogan "Reinventig cities" con "Inverting cities!". Le lotte politiche che si stanno aprendo chiedono un gesto di immaginazione radicale. Non dobbiamo solo rallentare, dobbiamo invertire il processo. Questo è il momento per mettere al centro la cura e la cooperazione. Per anni la classe politica ha fatto sentire noi di Macao dei disadattati che volevano fare cultura e pratiche sociali senza volerle trarne profitto. Bene! Tutto ciò ha dimostrato di essere demenziale. Ora si apre un’era in cui l’unica cosa che conta è la cura e la cooperazione. Dobbiamo imparare dall’intelligenza logistica e dalla cura del territorio delle Brigate Volontarie per l’emergenza, da Recup e dalla convivialità di Radiovirus, e dalle nuove piattaforme cooperative come Unitipossiamo. Ora è il momento di un reddito universale di base, della regolarizzazzione di tutti gli immmigrati presenti sul territorio italiano, di investimenti pubblici in ambito sanitario, del sostegno ai centri antiviolenza, di cultura ed educazione» concludono in modo programmatico, e dovremmo ricordarci di queste parole quando nei prossimi mesi i governanti potrebbero (ahime!) invece prendere altre decisioni.
IL CONFINAMENTO creativo di Macao è condiviso anche da Radio Quartiere, web radio autoprodotta da un gruppo di amici di Milano che ha creato un rifugio sonoro alieno al flusso continuo di notizie legate alla pandemia. Piattaforma che si proietta al di là della propria città di emissione, così come altre iniziative simili sviluppatesi a Beirut, in Palestina, Tunisia e Berlino. Le Radio Quartiere sono al momento sette, ideate e utilizzate secondo i bisogni della varie comunità (https://yamakan.place
/). La palestinese Radio Alhara ha un palinsesto ben definito ed è presente sui social, per poter raggiungere un ampio pubblico disseminato in diverse parti del mondo. Altre Radio Quartiere invece, come quella di Milano, preferiscono rimanere più defilate essendo nate in modo spontaneo, come degli “walkie-talkie”, con un palinsesto spontaneo definito di volta in volta da quello che passa per la testa di ognuno di loro. «Sono dispositivi plastici che si adattano e si trasformano in base al contesto e alle necessità. Appena ci sarà data la possibilità di rivederci e di riabbracciarci chiuderemo tutto perché non ce ne sarà più bisogno, ma stiamo archiviando tutto in modo che rimanga disponibile anche dopo la fine della quarantena, come un bene comune della Milano in quarantena», affermano gli ideatori.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it