VISIONI

Nonne, figlie, madri: la Storia afroamerican delle Daughters

BLUES
GIANLUCA DIANAUSA

Avere la fortuna di visitare privatamente lo Smithsonian National Museum of African American History and Culture, ragionando sul valore di tale istituzione e far collimare una serie di riflessioni con l'emotività generata dalla visione della ottima pellicola Birth Of A Nation di N. Parker, non è occasione di tutti i giorni. Ne ha tratto ispirazione la sempre brava Rhiannon Giddens, che ragionando su una diversa prospettiva della storia afroamericana, ha sottoposto l'idea di una apposita pubblicazione discografica a colleghe come Leyla McCalla, Allison Moorer e Amythyst Kiah.
UN VERO e proprio super gruppo, creatosi con l'esplicita intenzione di dare luce all'importanza della figura femminile: storie di nonne, figlie e madri che vengono riassunte nelle tredici incisioni presenti. Che tra blues, country e bluegrass, palesano l'intenzione delle Daughters di legittimare le liriche da loro firmate con un'adeguata e consona colonna sonora. Ne è l'esempio il groove ipnotico di Qasheba Qasheba, dove Moorer racconta la storia di una sua progenitrice resa schiava ed allontanata per sempre dall'Africa. Canzoni potenti e caratteriali, che ricordano il passato per consolidare il bisogno di un attivismo concreto nell'attualità statunitense.

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