POLITICA

«Nicoletta merita un vitalizio dallo Stato per la sua opera meritoria»

UN APPELLO DALLA VAL SUSA PER LA LEADER NO TAV ARRESTATA
GRUPPO CLIMAVALSUSAitalia/val di susa (torino)

Pochi giorni fa, mentre tutti si preparavano a festeggiare il Capodanno, la magistratura di Torino ha pensato bene di chiudere l’anno 2019 in bellezza, facendo portare in carcere la storica militante notav Nicoletta Dosio: 73 anni, ex docente di latino e greco, colpevole di aver partecipato nel 2012, insieme a circa 200 persone, all’apertura temporanea di un varco al casello di Avigliana sull’autostrada Torino-Bardonecchia, in una delle tante azioni di disubbidienza civile non violenta messe in campo dai militanti notav.
Questa notizia ci addolora profondamente; tutti noi conosciamo e apprezziamo l’idealismo e la rettitudine di Nicoletta, così come ci riconosciamo debitori nei confronti di tutti i militanti che ormai da decenni mettono in campo energie, intelligenza, tempo, - e in alcuni casi si addossano rischi personali - per cercare di contrastare un’opera come il Tav, inutile, costosissima e devastante da un punto di vista ambientale. Ma oltre al dispiacere personale per la sorte di un’amica stimata e degli altri militanti che hanno ricevuto condanne per simili motivi, ci scuote anche una profonda preoccupazione.
Il movimento notav infatti si batte da decenni per contrastare gli effetti negativi che la realizzazione dell’opera comporterebbe. Per citarne solo alcuni: l’inutile consumo di suolo, l’enorme spreco di acqua dolce, la devastazione degli ecosistemi locali, l’inquinamento acustico; il danneggiamento della salute degli abitanti della valle di Susa e di Torino; l’emissione di svariati milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera nelle prossime decadi, indicate come cruciali per la riduzione del gas principale responsabile dell’alterazione del clima; infine i costi esorbitanti che andrebbero a gravare sui conti pubblici e sottrarrebbero risorse a opere ben più urgenti. Ci pare dunque che si stiano condannando cittadini che dovrebbero essere considerati benemeriti, soprattutto in un momento come questo, quando risulta ormai certo che all’umanità restano pochi anni per invertire la rotta e salvare il pianeta dagli effetti catastrofici dell’emergenza climatica e della devastazione degli ecosistemi.
Il sistema economico in cui viviamo ci ha abituati da un paio di secoli a ritenere che porzioni di natura e di essere umani possano essere sacrificati sull’altare dello «sviluppo» e della crescita economica, che, in compenso, avrebbero dovuto portare benessere alla maggior parte delle persone. Oltre al fatto che sulla moralità di tale atteggiamento ci sarebbe parecchio da discutere, quello che adesso dovrebbe allarmare la maggior parte dell’umanità, indipendentemente da ogni possibile ideologia o schieramento politico, è che in un futuro molto prossimo questo modello di sviluppo - per continuare a funzionare - dovrà sacrificare porzioni sempre più ampie di natura e soprattutto un numero altissimo di esseri umani, nell’ordine di centinaia di milioni.
Bisogna uscire dalla cecità indotta ad arte dai grandi poteri economici che traggono beneficio da questo sistema; e renderci conto che per loro, non soltanto i valsusini, ma tutti senza esclusione sono sacrificabili - non a quello che loro chiamano ingannevolmente «sviluppo» - ma ai loro ben chiari e personali interessi. Per loro siamo tutti sacrificabili e si stanno preparando a sacrificarci, reprimendo ogni possibile dissenso, come dimostra l’arresto di Nicoletta e la condanna degli altri militanti notav. Per questo Nicoletta - come il filosofo Socrate che lei ben conosce - rivendica tutto quello che ha fatto e non è disposta a patteggiare una pena alternativa. Per questo noi chiediamo a nome suo - come fece il famoso filosofo - che le venga assegnato un vitalizio dallo Stato per la sua opera meritoria.
* Gruppo ClimaValsusa

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