VISIONI

Da Pelletier a Crenshaw, previsioni per un avvenire ribelle

IDENTITA', GENERI, RESISTENZA
SILVIA NUGARAITALIA

I desideri possono nascere sulla base di un progetto già avviato e in tal caso non sono che l’espressione di un’attesa che prima o poi sarà soddisfatta; altre volte sono auspici, speranze che potrebbero anche rivelarsi vane e rimanere senza seguito. Mescolando gli uni e gli altri, ecco un memento in cinque punti.
ALL’ORIGINE dell’intersezionalità. Tanto usato quanto abusato, il concetto di «intersezionalità» è ormai pronunciato come un mantra quando si tratta di considerare le diverse dimensioni di razza, genere, classe su cui si articolano sia le discriminazioni sia la costruzione delle soggettività. Kimberle Crenshaw, studiosa statunitense che tenne il termine a battesimo, sarà in Italia in occasione del convegno nazionale Genere e R-esistenze in Movimento: Soggettività, Azioni, Prospettive in programma a Trento dal 31 gennaio al 1 febbraio 2020.
MADELEINE PELLETIER, chi era costei? Nata poverissima ma determinata a diventare medico, Madeleine Pelletier (1874-1939) fu un’indomita, una ribelle, un’anticonformista in cravatta e bombetta, pioniera del diritto a disporre liberamente del proprio corpo e della riflessione sull’oppressione delle donne. La regista francese Florence Sitoleux sta preparando un documentario su questa figura da riscoprire e per completare il lavoro nel corso dei prossimi mesi ha lanciato un crowdfunding attraverso la piattaforma www.proarti.fr.
CONTRO L’EDITTO di Bolsonaro. Nonostante il veto posto nell’agosto 2019 da Jair Bolsonaro sull’attribuzione di contributi e spazi televisivi alle produzioni brasiliane dedicate a «diversità di genere» e questioni Lgbtq, si spera che nel 2020 i prodotti incriminati (le serie tv tratte dai lungometraggi Afronte e Transversal, i documentari The Reverse Sex e Religare Queer) possano vedere la luce e circolare.
UN INCESSANTE RITORNO. A dieci anni dall’uscita di Retour à Reims in Francia, il mémoir sociologico di Didier Eribon è diventato uno spettacolo teatrale che nel 2019 si è visto al Piccolo teatro di Milano e al Romaeuropa Festival. Ora, il regista Jean-Gabriel Périot (Une jeunesse allemande, Nos défaites) sta lavorando a una versione cinematografica che speriamo sia presto realizzata.
UN FILM lungo un anno sotto la Mole? Nel 2020 si celebrano i vent’anni del Museo Nazionale del Cinema di Torino con un programma di attività ancora misterioso che speriamo riservi qualche sorpresa. Per ora si sa di una serie di masterclass mensili gratuite con autori quali Amos Gitai (28 gennaio), Julian Temple, Bill Morrison e con l’attrice Isabela Ragonese. Informazioni su torinocittadelcinema2020.it.

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