CULTURA

Tra Solanas e contro-targhe, al via la nuova edizione di «Lesbicx»

A TORINO, DA DOMANI A DOMENICA
SILVIA NUGARAITALIA/torino

«Non era previsto che sopravvivessimo» scriveva Audre Lorde nel suo saggio La trasformazione del silenzio in linguaggio e azione (1977) in cui invitava le donne a ricercare «le parole più adatte a dire un mondo in cui tutte crediamo, a costruire un ponte sulle nostre differenze». Questo suo invito alla resilienza e al dialogo è diventato il titolo della seconda edizione di Lesbicx, appuntamento politico e culturale lesbico che si terrà da domani all’8 dicembre a Torino (Laboratori di Barriera, via Baltea 3).
ORGANIZZATA dall’associazione Maurice Glbtq con un gruppo di attiviste di varie città e il sostegno del Coordinamento Torino Pride, Lesbicx è una manifestazione ma anche una rete nata lo scorso febbraio a Bologna per rispondere al bisogno di superare quella fase recente della politica lesbo-femminista italiana contraddistinta dai conflitti sorti attorno alla gestazione per altri e da prese di posizione discriminanti nei confronti delle persone trans e con disabilità. Per Roberta Padovano, una delle organizzatrici e storica militante del Maurice: «Lesbicx è come una foresta che possiede un impianto radicale e radicato, insieme antico e solido che riemerge quando necessario».
Dal programma di questa tre giorni di incontri, performance, proiezioni e momenti conviviali nel quartiere meticcio di Barriera di Milano emerge l’esigenza di pensare l’oggi senza dimenticare il passato. Come racconta Padovano: «quest’edizione è dedicata all’esperienza breve ma indelebile delle Brigate Saffo che nella Torino di fine anni Settanta rompevano lo stereotipo ancora vivo secondo cui le questioni lgbtq sarebbero scollegate dalla giustizia sociale. Erano femministe, lesbiche, proletarie, talvolta con una storia famigliare di immigrazione interna e connettevano tra loro queste dimensioni».
UNO DEI TEMI CARDINE del programma è proprio la convergenza delle lotte contro discriminazioni e nuovi fascismi, per una società aperta, ecologista e femminista. Lesbicx si vuole infatti come un’occasione per consolidare i legami di comunità esistenti e per costruirne di nuovi all’insegna dell’antirazzismo e dell’internazionalismo. Per questo si comincia domani alle 16 con un focus sull’intersezione tra soggettività migranti e lesbiche che prosegue sabato 7 alle 10 quando la militante nigeriana Annable Sunday porterà la sua testimonianza seguita alle 11 da una tavola rotonda intitolata Monomodelli tossici. Attraversare/abitare i confini, inventare nuove pratiche che ha l’obiettivo di intrecciare ricerca e attivismo, femminismi ed ecologismo.
Altra intersezione è quella che verrà affrontata sabato alle 15 con l’incontro Ztl – zona trans lesbica sulla presenza di donne trans e persone non binarie tra le fila del movimento lesbico a cui parteciperà, tra le altre, l’attivista culturale Antonia Caruso. Un altro focus sarà dedicato alle arti e al ruolo fondamentale dell’immaginario nell’azione politica: si comincia venerdì alle ore 18 con un dialogo tra Margherita Giacobino e Denise Cappadonia sul pensiero e la figura di Valerie Solanas, autrice di S.C.U.M. Manifesto; alle 21 largo alla «poeresia» lesbica con letture in versi a cura di Paola Guazzo e Sonia Zammitti seguite dalla proiezione di cortometraggi selezionati da Elisa Coco del Festival bolognese Some Prefer Cake. Sabato alle 18, invece, si parla di cinema e serie tv con il panel La fabbrica (lesbica?) dei sogni seguito alle 21 da O, performance di Rachele Borghi a partire dal romanzo epico Le Guerrigliere di Monique Wittig, e dai concerti delle Mélo-Coton e della band Fran e i pensieri molesti.
DOMENICA 8 dalle 10 si aprono i tavoli di discussione tematici e nel pomeriggio si chiude con l’assemblea plenaria. In questi giorni, l’inizio ufficiale di Lesbicx è stato anticipato dall’affissione per le strade del capoluogo piemontese di contro-targhe toponomastiche dedicate a femministe, lesbiche e trans che hanno lasciato il segno: via Marielle Franco, corso Carla Lonzi, via Mariasilvia Spolato, via Leslie Feinberg, «un atto simbolico per costruire un immaginario condiviso a partire dalla nostra storia – ha spiegato Padovano – e lasciare tracce visibili di donne che hanno aperto il cammino di liberazione per i diritti civili e per le arti».
Per informazioni: lesbicxtorino2019@gmail.com

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it