VISIONI

I suoni del deserto del Sahara nella voce di Aziza Brahim

WORLD MUSIC
GIANLUCA DIANAUSA

Si proietta nel futuro la musica haul. I suoni del deserto del Sahara si arricchiscono di un battito electro, grazie al rientro discografico firmato da Aziza Brahim. La quale si avvale del talento della sempre brava Amparo Sánchez, determinante nell'utilizzo e nella gestione dei suoni sintetici. Che appaiono coesi naturalmente sia con il pulsare analogico della ritmica saharaui, imperniata sul tamburo tradizionale chiamato tebal, che con lo stile melodico tipico della cantante. La presenza della leader degli Amparanoia assume ulteriore valore, se si pensa che in passato aveva collaborato con la leggendaria Mariem Hassan.
UN IDEALE passaggio di consegne, che in Sahari, Hada Jil e Mujayam si realizza in modo efficace, radicando lo stile della Brahim nella contemporaneità. Ben confezionata anche l'incursione in territori reggae, come testimonia l'oscillare ripetuto di Las Huellas. Melanconia, blues intrisi di sabbia ed armonie iberiche si mescolano con risultati notevoli anche in Cuatro Proverbios e Alhami, dove le narrazioni legate all'esilio di un popolo intero, sempre presenti nella scrittura della vocalist, emergono con carattere. Il meglio arriva in Ard El Hub.

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