VISIONI

Da Franco Piavoli a Stanlio e Ollio, I Mille Occhi 2019

FESTIVAL
GIOVANNA BRANCAITALIA/trieste

Comincia venerdì la diciottesima edizione dei Mille Occhi, dal titolo La Macchina Ammazzacattivi, al Teatro Miela di Trieste fino al 18 settembre. Fra gli appuntamenti del Festival anche il restauro, curato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino insieme alla Cineteca del Friuli, di Maria Zef di Vittorio Cottafavi passato di recente nella selezione di Venezia Classics e che ai Mille Occhi verrà proiettato in 35mm. E di Cottafavi sono in programma anche Il taglio del bosco (1963), I cento cavalieri (1964) e La fantarca (1968).
IL PREMIO Anno uno va quest’anno a Franco Piavoli, presente al Festival che gli dedica una retrospettiva completa- e dove terrà una masterclass di cinema. Undici i percorsi dell’edizione 2019, tra i quali il terzo capitolo di «Castelli di Sabbia»: «Ingoiare la luce», un percorso nel cinema balcanico con i film della generazione più giovane, da Bojana Burnak - a Trieste per presentare il suo My Life Without Air (2017) a Marko Grba Singh (autore di Stars of Gaomlingu, 2017). Saranno a Trieste anche Ivan Salatic - che presenterà You Have the Night (2018) - Jelena Maksimovic con Heavens (2014) e Demian Nenadic con Days of Madness (2012). E poi il primo appuntamento con il cinema di Peter Schreiner con la proiezione dei suoi film dedicati al paesaggio italiano: I Cimbri (1981) e Bellavista (2006).
«GERMOGLI, il trittico lacerato di Pietro Germi» è un percorso nel cinema del regista attraverso tre film - Il ferroviere (1956), L’uomo di paglia (1958) e Un maledetto imbroglio (1959) - di cui la segretaria di edizione è Anna Gruber, anche fondatrice nel 1953 del primo Actor’s Studio in lingua italiana. In programma anche «In un baleno. Piccolo omaggio al grande genio di Laurel & Hardy» con le versioni italiane in pellicola di alcuni dei classici di Stanlio e Ollio- da Noi siamo le colonne di Alfred J. Goulding a Ronda di mezzanotte di James Parrott - all’interno del progetto S.O.S. Stanlio e Ollio, che punta a realizzare una collana di opere restaurate del duo comico in Dvd e Blu-ray ricavate dalle versioni italiane in pellicola usurate dal tempo e dalle centinaia di proiezioni.
E ancora un omaggio al regista romano Nico D’Alessandria - «L’indispensabilità dei coatti» - con la proiezione di Evelina e Marcoaldo (1966), Il canto d’amore di Prufrock (1967), L’imperatore di Roma (1988), L’amico immaginario (1994) e Regina Coeli (2000). «Icona» della diciottesima edizione dei Mille Occhi è l’attrice Mary Nolan, immortalata sul poster del Festival in un fotogramma di Gli uomini della notte (Outside the Law, 1930) di Tod Browning.
G.Br.

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