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Sulla classe squadra

I bambini ci parlano
GIUSEPPE CALICETIITALIA

Mi raccontate con parole vostre cosa abbiamo fatto ieri?
«Tu e la maestra ci avete fatto un regalo». «Ci siamo fatti i saluti per la fine della scuola primaria e per l’inizio della scuola media, che poi si chiama secondaria di primo grado». «Ci siamo emozionati». «Ci avete regalato i sassi». «Abbiamo fatto un cerchio tutti insieme per parlare delle nostre emozioni. Noi avevamo fatto un cerchio cinque anni fa, quando avevamo cinque anni, all’inizio, quando eravamo in prima elementare, quando eravamo per la prima volta in questa scuola. E allora ieri abbiamo fatto anche un cerchio dopo cinque anni perché dopo siamo in un’altra scuola, saremo in un’altra scuola, da settembre». «Tu e la Patty e la maestra di sostegno e di inglese ci avete regalato i sassi che avevate preparato per noi». «Era un regalo molto bello. Molto… Molto importante». «Dietro al sasso c’era la scritta sulla nostra classe». «Noi abbiamo fatto i saluti». «Ci siamo commossi perché da settembre saremo in classi tutti diverse e noi non saremo più in questa classe. Questa classe non ci sarà più». «Mi ricordo che tu hai detto che noi eravamo tutti promossi, invece i maestri dopo cinque anni, cioè tu e la Patty e tutti i maestri, dopo cinque anni sono tutti bocciati e non vanno mai in prima media perché devono ricominciare con i bambini di una nuova classe, di una nuova classe prima, infatti nella nuova classe prima che avrete ci sarà anche mia sorella». «Noi abbiamo fatto un cerchio per parlare dei nostri sentimenti e delle nostre speranze».
Mi spiegate bene il regalo? Questa cosa dei sassi?
«Allora, dopo un po’ che abbiamo parlato ci avete fatto vedere tutti i sassi che erano in cerchio. Erano appoggiati in mezzo. In mezzo al pavimento. In mezzo al nostro cerchio, che noi eravamo seduti in cerchio». «C’era il nostro cerchio e c’era dentro al nostro cerchio seduto…. Dentro al nostro cerchio seduto, c’era il cerchio dei sassi». «Tutti i sassi erano in cerchio e vicini uno all’altro e poi c’era un segno, c’era una linea bianca che correva su tutti i sassi e li teneva insieme, teneva tutto il cerchio insieme come un tondo, come un cerchio». «C’erano ventisei alunni e quattro maestre e c’erano trenta sassi. Insomma, uno per uno». «Poi i sassi erano decorati da una linea bianca. O anche da un puntino. Però i puntini e le decorazioni non li avevano tutti i sassi, invece… Invece la linea ce l’avevano tutti».
«Io ho preso un sasso bianco che sembrava un marmo. Anche il mio sasso aveva una linea bianca come gli altri, era legata agli altri, a quella degli altri sassi, però ero bianco su bianco e non si vedeva benissimo, però un po’ si vedeva ugualmente». «Alla fine voi dicevate i nostri nomi e noi, uno alla volta, prendevamo un sasso a scelta per ricordo da portare a casa come ricordo delle scuole elementare. Come soprammobile». «Per ricordarci che noi eravamo in classe insieme alle elementari”. “Però per rifare il cerchio bianco bisogna rimettere tutti i sassi giusti uno di fianco all’altro per fare il cerchio. Ci vogliono tutti».
Ma avete capito il significato di questo regalo?
«Sì. Perchè voleva dire che noi ci ricorderemo sempre di tutti i nostri compagni». «Il significato era se tu lo giravi, c’era scritto dietro: La classe è una squadra, tutti sono impostanti. Che vuole dire che se tu in una squadra non hai il portiere, per esempio, non è giusto, perché non è vero che il portiere non è importante, il portiere è molto importante». «Anche se nessuno vuole fare il portiere, è molto importante, o non si può giocare». «Vuole dire che nella nostra classe, anche se era un po’ rumorosa, tutti erano importanti». «Il regalo non era un gioco, ma a me è piaciuto ugualmente perché è stato un bel pensiero».
«Vuol dire che noi siamo stati amici». «Per me vuol dire che la nostra classe è stata una buona classe perché noi siamo stati come una squadra, cioè lavoravamo sempre insieme, siamo stati sempre insieme. Anche se abbiamo un po’ bisticciato, delle volte, siamo sempre rimasti insieme, siamo sempre rimasti la stessa classe di scolari e scolare».

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