VISIONI

Le scommesse di un festival dentro all’immaginario

SI APRE OGGI IL FID. IN CONCORSO «CREATURA, DOVE VAI?» DI FORMENTI E PICCARREDA
CRISTINA PICCINOfrancia/marsiglia

Il Fid Marseille compie trent’anni, un anniversario importante specie per un festival come quello francese che, nonostante il nome, Festival internazionale del documentario, negli anni ha lavorato spostando continuamente il concetto di «genere» verso una ricerca che predilige quelle immagini capaci di restituire un sentimento in trasformazione del cinema. L’edizione 2019 ha scelto come riferimenti due cineasti molto diversi tra loro ma che condividono questa stessa tensione a interrogare la propria relazione con l’immaginario: Bertrand Bonello, di cui abbiamo da poco visto il nuovo film al Festival di Cannes - Quinzaine des realisateurs - Zombi Child (che sarà presentato anche a Marsiglia), intreccio tra film di zombie e fantasmi (mai risolti) del colonialismo, e Sharon Lockhart, artista, cineasta, narratrice di un paesaggio umano, quasi sempre femminile, nel quale traccia il disegno della storia e del mondo. A entrambi, protagonisti di un omaggio - Lockhart è anche presidente della giuria della competizione internazionale - verrà consegnato in apertura del festival il Gran premio del Fid - ciascuno terrà anche una masterclass.
Da qui le linee del Festival codiretto da Jen Pierre Rehm, si aprono a molte possibilità proprio come è sfaccettato il lavoro di questi due artisti. Per inaugurare stasera - fino al 16 luglio - è stato scelto Le miracle du Saint Inconnu di Alaa Eddine Aljam, quasi un on the raod (di false partenze) nel deserto. Nel programma principale si ritrovano molti registi in affinità al Fid come Carlos Casas col suo nuovo Cemetery, un viaggio oltre i confini del non-umano. O Ben Rivers con Ghost Strata, riflessione sul tempo in forma di diario. E ancora Narimane Mari che in Holy Days torna al cinema «primitivo». E Pierre Creton nel concorso francese con La Bel eté.
PER LA PRIMA volta ci sono anche diversi registi italiani: in concorso Gaia Formenti e Marco Piccarreda con Creatura, dove vai? , che nel sud Italia assolato del diciannovesimo secolo segue il pellegrinaggio di una donna, una contadina, verso una meta sconosciuta. A «guidarla» sono le parole di un santo che però la donna sembra non riuscire a decifrare ...Negli «Ecran paralleles» troviamo invece Diego Marcon con Monelle e Margherita Malerba con Pagine di storia naturale.
UN FOCUS dedicato a Tsai Ming Liang e in chisura un ricordo di Milos Forman con Gli amori di una bionda (1965), terzo film del regista (nella copia restaurata) che nel bianco e nero di giovinezza e amori, sessualità e disillusioni, fatica in fabbrica e femmnilità calpestata rivoluziona lo sguardo. Non è questa sempre la scommessa del cinema?

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