Il librino di Riccardo Sanna, «Dipingerò di te la terra» (edito da Ensemble, pp. 40, euro 12) è un breve e trafitto percorso verso la conoscenza di sé in cui la forma scelta è quella della prosa poetica. Il vagolare di Sanna, tra icone assurte a interlocuzioni preziose (per esempio Alda Merini o Pier Paolo Pasolini), compone un ritratto relazionale che svetta dalla quotidianità alla riflessione esistenziale. Dimenticanza, patimento e amore punteggiano l’arco lungo e denso come la traversata terrena di un’anima in solitudine vigile e attiva. Il sogno vivente e incarnato è allora di stanare il desiderio, in tutte le sue svariate forme, di diventare soggetti desideranti; crescere una figlia o accettare il proprio cuore, quando resterà scalzo. È in fondo una sottrazione prodigiosa, in cui a perdurare è la gratitudine per il privilegio di essere vivi. (Al. Pi.)