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LE LETTERE

AA. VV.ITALIA

Un «muro» contro il manifesto
Ha ragione Norma Rangeri nel suo editoriale di venerdì scorso sul «duro muro della realtà»: se non fosse purtroppo drammatico, «sarebbe persino ridicolo che una cooperativa di giornalisti e tipografi come siete voi del manifesto, sia oggi la vittima designata della sempre più debole» e soccombente a Salvini, armata dei M5S, incredibilmente giustizialista e schierata con libero mercato nell’editoria come se fosse davvero libero. Ma da dove sono usciti questi? E mi chiedo, i lettori hanno capito la drammaticità della situazione. Forse il manifesto deve tornare a farsi vedere in piazza, insieme alle proteste dei lavoratori, voglio dire. Anche la tv - ma non vi invitano quasi mai - non basta...
Salvatore Zani Roma


Abbatto i muri e rinnovo l’abbonamento
Acquisto il manifesto dal 2004. Avevo sedici anni e Firenze era attraversata dal movimento contro le guerre di Bush jr. Nel 2006 mi sono iscritto a Rifondazione e in questi molti anni spesso mi sono arrabbiato con alcune delle linee editoriali dell’ultimo quotidiano comunista rimasto in edicola. Però non c’è stato giorno in cui non abbia potuto esibire il "mio" giornale cartaceo (lunedì esclusi, ovviamente). Grazie a lui ho conosciuto molte persone, compreso il compagno edicolante che purtroppo questo giugno è stato costretto a chiudere. Da un pezzo non riuscivo però a fare l’abbonamento annuale (comprandovi però tutti i giorni lo stesso). Vista la campagna per abbattere i muri ho pensato fosse il caso di farvi arrivare il mio "rinnovo", soprattutto per il nuovo impegno che mi attende assieme ad Antonella Bundu, cioè raccogliere il testimone di un percorso alternativo al Partito Democratico in Palazzo Vecchio. Poi provvederò a rompere qualche mattoncino anche tramite www.iorompo.it. Nel frattempo mi sono procurato i miei "coupon" per un anno, sperando di invertire anche la tendenza delle nostre edicole!
Dmitrij Palagi


Sciopero delle donne, cantoni svizzeri e «cantonate»
Ho letto con interesse il bell’ articolo apparso su Il Manifesto a proposito dello sciopero delle donne in Svizzera (io stessa ho partecipato). Volevo solo far notare che in tutti i cantoni le donne possono votare, imprecisione importante per i lettori che hanno una informazione scorretta e ingiusta. Il diritto di voto alle donne è stata una dura battaglia in Svizzera e fortunatamente le donne possono votare in tutti cantoni.
Cristina Rickenbach


I respingimenti nella Storia
Caro manifesto, pochi giorni fa ho guardato in televisione la storia della famiglia Frank, quella del "Diario di Anna". Nell’Olanda occupata dai nazisti il papà di Anna, insieme a migliaia di altre persone, provò innumerevoli volte a chiedere il visto di ingresso negli Stati Uniti senza mai ottenerlo. I cittadini americani, in pratica, rifiutarono il permesso di ingresso a tutti quegli "esseri umani". La fine che fecero è nota a tutti: è storia. Fatte naturalmente le doverose differenze con l’Olocausto e la tragedia di qui respingimenti, noto come gli italiani di oggi stiano ripercorrendo le stesse orme di quegli individui, non riesco a chiamarli "uomini e donne", impedendo ad altri esseri umani di poter salvare la propria vita e quella dei propri figli. Salvini oggi non concede i visti di ingresso come gli Usa di 80 anni fa. Ma anche adesso come allora sono le persone, gli italiani, che stanno di fatto uccidendo chissà quanti "nostri" fratelli e sorelle.
Luigi Ceretti, Civitavecchia


Le armi mi fanno più paura dei ladri
Caro manifesto, leggo la notizia: “Palma Campania (Napoli). Esasperato dalla musica ad alto volume proveniente dal chiosco sotto casa, un signore di 83 che non riusciva a dormire, dopo un’accesa discussione è sceso in strada armato e ha sparato contro il proprietario del chiosco, uccidendolo. Oltre al titolare, sono stati colpiti la figlia e il genero, entrambi rimasti feriti gravemente”. Ecco perché le armi mi fanno tanta paura e non vorrei mai averne una in casa. Qualcuno mi esaspera, perdo la testa e divento un assassino. Scherziamo? E se mi fa arrabbiare la mogliettina? Dio me ne scampi! Mi fanno più paura dei ladri, le armi, anche se ovviamente ho paura dei ladri, specialmente dei ladri crudeli. Ma in questo caso si tratta di ladri del sonno, a quest’uomo rubavano il sonno. E’ stata quindi una sorta di legittima difesa? Insomma, non esageriamo. Infatti, non abbiamo sentito Matteo Salvini affermare che lui sta sempre dalla parte di chi si difende. Per fortuna! Oppure era distratto?
Renato Pierri

Addio all’«uccello» Giovanni De Feo
È morto domenica scorsa all’ospedale di Orvieto, stroncato da un male ormai incurabile, Giovanni De Feo, fratello del nostro Massimo. Era una persona straordinaria, aveva fatto parte della protesta degli "Uccelli" nel 1968. Archeologo, era diventato uno dei massimi esperti internazionali di etruscologia (aveva tra l’altro scoperto una "Stonehenge" del tufo nell’area di Poggio Rota, tra Pitigliano e Sorano). A Massimo e all’altro fratello Alessandro, un abbraccio dalla redazione de il manifesto.

Errata Corrige
Nell’intervista di ieri di Jacopo Rosatelli a Silvia Albano, magistrata ed esponente di Magistratura democratica, è stata erroneamente allegata una foto sbagliata, appartenente ad un’altra magistrata, il pubblico ministero Paola Conti. Ce ne scusiamo vivamente con entrambe e con i lettori.

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