INTERNAZIONALE

Opzione militare «naturalmente sì». Ma la guerra no

CASA BIANCA
MARINA CATUCCIUSA/IRAN

Il segretario di Stato Mike Pompeo, durante un'intervista televisiva alla Cbs ha dichiarato che gli Stati Uniti «stanno considerando una gamma completa di opzioni» nei confronti dell'Iran, sottolineando che Donald Trump ha detto esplicitamente di non volere andare in guerra; quando, però, a Pompeo è stato chiesto se una risposta militare fosse inclusa nel set di azioni, la risposta è stata «naturalmente». Le altre opzioni disponibili non sono state dettagliate.
«Il presidente considerà tutto ciò che dobbiamo fare per metterci al sicuro, giusto? - ha continuato il segretario di Stato - Il presidente ha detto che non vogliamo l’Iran con un'arma nucleare ma ha anche detto molto chiaramente di non volere andare in guerra».
Quando gli è stato chiesto riguardo la necessità di avere un'autorizzazione giuridica per colpire l'Iran, Pompeo ha dichiarato che l'amministrazione «ha sempre l'autorizzazione per difendere gli interessi americani».
In realtà nella costituzione statunitense, l'articolo I concede al Congresso il potere di dichiarare guerra, mentre al presidente spetta il potere di dirigere le azioni militari dall'articolo II, che parla di «comandante in capo», delle Forze armate. La guerra in Iraq, però, è stato un momento di svolta che ha reso questi due articoli meno rigidi., In quel caso lo sforzo per passare attraverso un'autorizzazione per l'uso della forza militare, Authorization for Use of Military Force (Aumf) al Congresso, è diventato un punto di contesa e di scontro tra i due partiti, situazione che si è ripresentata durante la campagna militare statunitense contro l’Isis. Alla fine il Congresso non ha mai votato a pieno titolo per un'autorizzazione di guerra all'Isis. Questi precedenti hanno indebolito l'articolo I rendendo il voto del Congresso meno necessario e vincolante, e rafforzato la posizione e l'autorità del presidente in ambito di dichiarazioni di guerra.
«Il presidente sta facendo tutto il possibile per evitare una guerra che non vogliamo - ha continuato Pompeo - ma gli iraniani dovrebbero capire molto chiaramente che continueremo a intraprendere azioni che dissuadono i loro comportamenti».
Pompeo ha affermato che gli Usa vogliono garantire la capacità di navigare liberamente attraverso l'area in cui sono state colpite le petroliere perché «questa è una sfida internazionale, importante per l'intero pianeta». Aggiungendo di essere «fiducioso che i partner degli Usa comprendano questa minaccia: Giappone, Corea del Sud, Indonesia dipendono molto dalla libertà di navigazione in questo tratto di mare, e sono sicuro che quando vedranno il rischio per le loro economie causato dal comportamento oltraggioso dell'Iran, si uniranno a noi nello spirito».

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