POLITICA

«In Europa per difenderei diritti delle persone lgbti»

Ex presidente delle Famiglie Arcobaleno, Marilena Grassadonia è candidata con La Sinistra
CARLO LANIAITALIA

Marilena Grassadonia, dalla presidenza delle Famiglie Arcobaleno alla candidatura al parlamento europeo con La Sinistra, sarà capolista nell'Italia centrale. Finora l'associazione si era sempre mantenuta a distanza dai partiti.
E continuerà a farlo. Mi sono dimessa dalla carica di presidente un secondo prima di accettare la candidatura, perché credo che sia un dovere mio, come di tutti, tutelare l'indipendenza dell'associazione. In questi anni abbiamo lottato per rimanere sganciati da qualsiasi partito e questa è stata la nostra forza.
Perché ha deciso di candidarsi?
La scelta è dettata dalla situazione politica di questo momento, sia italiana che europea, una situazione in cui è stato possibile assistere a un appuntamento come il congresso mondiale delle famiglie a Verona che ben rappresenta il momento che stiamo vivendo: un'alleanza tra le forze di destra che stanno provando a riportare la società italiana, e non solo quella, molto indietro nel tempo. Con un'unica idea di famiglia, relegando la donna in un angolo della società e stringendo alleanze anche con movimenti religiosi. E' un momento davvero complicato. Mi sembrava doveroso provare a mettere a patrimonio comune un'esperienza politica e associativa ormai di tanti anni per lottare sui temi dei diritti civili, contro la violenza sulle donne, per i diritti dei migranti.
Si troverà a lavorare in un parlamento europeo in cui, se i sondaggi verranno confermati, le destre avranno un peso maggiore rispetto a oggi.
E' quindi ancora più importante mettersi in gioco. La lista de La Sinistra entrerà a far parte del Gue, che è comunque il quarto gruppo più numeroso al parlamento europeo. E' quindi sempre più importante rafforzarlo visto che contrasta l'avanzata delle destre che crescono facendo leva sulle difficoltà economiche delle persone. Da lì a fare il salto e attaccare i diritti civili il passo è breve. Ma credo che dall'Europa possiamo anche prendere del buono, sul tema dei diritti civili ci sono molti Paesi più avanti dell'Italia.
Potrebbe trovarsi a rappresentare un Paese che su temi come la difesa dei diritti delle persone Lgbti e delle famiglie Arcobaleno rappresenta quasi il fanalino di coda dell'Europa.
Esatto, ma credo che dobbiamo essere pratici e capire cosa di buono possiamo portarci a casa dall'Europa. In questi anni abbiamo visto come anche gli interventi da parte della Corte europea per i diritti dell'uomo o alcune risoluzioni europee siano state decisive per spingere l'Italia a occuparsi di diritti civili. Non dimentichiamoci che la legge sulle unioni civili, nonostante sia ormai vecchia e anche discriminante dal punto di vista giuridico per le coppie omosessuali, è comunque una legge importante arrivata dopo le sollecitazione dell'Unione europea. E le decisioni prese dagli altri Stati, così come alcune sentenze della Cedu, ci portano a dire che ormai la genitorialità omosessuale deve essere tutelata. Insomma ci sono Paesi europei e anche il parlamento europeo che possano darci delle spinte positive verso il rispetto dei diritti civili in generale e sopratutto delle famiglie Arcobaleno.

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