POLITICA

Pregiudicato uccide in strada un carabiniere

CAGNANO VARANO (FOGGIA) - IL MINISTRO DELL’INTERNO POSTA LE FOTO DELL’ARRESTO
ADRIANA POLLICEitalia/CAGNANO VARANO (FOGGIA)

Freddato a bruciapelo durante i servizi di controllo di routine, così è morto ieri mattina il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro, 45 anni, nella piazza principale di Cagnano Varano, in provincia di Foggia. Il collega che era con lui nell’auto di pattuglia, Pasquale Casertano, è stato ferito al braccio e al fianco ma non è grave. A estrarre la calibro 9 è stato il pregiudicato di 64 anni Giuseppe Papantuono: si è avvicinato a piedi e ha sparato. Subito fermato e portato in caserma, anche l’arma con cui avrebbe fatto fuoco è stata ritrovata. Un assassinio che sembrerebbe riconducibile alla vendetta.
Una decina di giorni fa Papantuono era stato sottoposto a una perquisizione (scoperte quattro dosi si cocaina), allora avrebbe minacciato i militari dell’Arma: «Ve la farò pagare, vi sparo». Droga e pizzo sono le principali attività dei clan locali: grazie all’assenza di pentiti, l’80% dei 300 delitti che, dagli anni Ottanta a oggi, sono attribuibili alla mafia del foggiano restano irrisolti.
Ieri il sindacato della Guardia di finanza ha spiegato: «La mafia garganica è nata e si è sviluppata soprattutto a causa di una gravissima sottovalutazione da parte dei poteri pubblici».
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato: «Il mio impegno perché questo assassino non esca più di galera e perché le Forze dell’ordine lavorino più sicure, protette e rispettate». Nella stessa settimana, un uomo ucciso a Napoli dai clan davanti al nipote di 3 anni e mezzo, un altro con precedenti per spaccio sparato alla testa dai killer a Milano e ieri ancora sangue nel foggiano.
Ma il leader leghista tiene il Viminale bloccato sui migranti. «Sono contro la pena di morte, ma un infame che ammazza un uomo che sta facendo il suo lavoro non merita di uscire di galera fino alla fine dei suoi giorni», ha proseguito ieri Salvini per poi aizzare i follower su facebook postando le foto dell’arresto: Papantuono, la faccia insanguinata, fermo a terra sull’asfalto con un agente che gli tiene il ginocchio sulla schiena. E poi il primo piano, in stile foto segnaletica. «Stiamo cambiando le regole - ha aggiunto - per tenere in galera gli spacciatori che, con la normativa voluta dalla sinistra, vengono presi di giorno e escono di sera». Misure che non smantellano le centrali del traffico e i relativi investimenti dei ricavi.
Da Sergio Mattarella ai presidenti di Camera e Senato, ai vertici delle forze dell’ordine e il governo, il cordoglio è stato unanime. Il premier Giuseppe Conte ha fatto visita al carabiniere ferito e ai familiari della vittima. Dai 5Stelle l’ordine di scuderia è stato far rimbalzare il mantra: «Ci sarà una reazione dello stato». Così il vicepremier Luigi Di Maio e tutti i ministri pentastellati. Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, ha però aggiunto: «Lo Stato risponde, ma è necessario uno sforzo maggiore e continuo».
FdI ha colto l’occasione per spingere a destra la Lega: «Il governo approvi subito la nostra proposta di legge che inasprisce le pene per le violenze a pubblico ufficiale». Invece Forza Italia, lato berlusconiani, affonda il colpo contro Salvini: «L’Italia è sempre più insicura e la pacchia per i criminali non è finita». Anche Benedetto Della Vedova di +Europa attacca il Viminale: «Meno propaganda sui barconi, più contrasto alla criminalità».
Nel Pd Graziano Delrio si ferma alle esortazioni: «Ci aspettiamo dal ministro dell’Interno un’azione ferma e costante». Solo il deputato pugliese Ubaldo Pagano prende la questione di faccia: «Foggia ha bisogno di più uomini e mezzi per le forze dell’ordine, non dei tweet di Salvini o dei post di Di Maio».

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