VISIONI

Fiorella Mannoia, ma il «Personale» è sempre politico

«Il raduno pro family di Verona? Sembra il Medioevo. Ho difeso i 5stelle, ora però sono disillusa e incavolata»
STEFANO CRIPPAITALIA

L’artista romana definisce Personale - il suo nuovo disco in uscita venerdì 29 marzo (Sony): «Una modesta raccolta di storie interpretate attraverso la musica e di storie raccontate attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica». Sì, perché la passione recente di Fiorella Mannoia è proprio la fotografia: «Ce l’ho da un anno e mezzo. Mi è sempre piaciuto fermare le immagini, ma lo facevo con il telefonino. Poi un giorno sono entrata in un negozio e ho comprato una macchina fotografica vera: mi si è aperto un mondo. Sono ancora una dilettante però, non pensavo di poterla abbinare al lavoro, mi hanno spinta i miei collaboratori così nel booklet del disco illustro i testi con un mio scatto. Un hobby che ha cambiato la prospettiva con cui osservo la realtà che mi circonda: non cammino più in maniera distratta». Personale mette in fila un’ampia galleria di personaggi femminili: figure forti e fragili, madri coraggiose, ragazze temerarie.
LA PROTAGONISTA di Il peso del coraggio è una donna che non smette mai di imparare e rimettersi in gioco: «E l’hanno firmata due donne (Amara e Marialuisa De Prisco, ndr). Questo lavoro lo definirei un disco d’amore ma nel senso più ampio del termine, amori pericolosi ma anche amore del prossimo. Nel brano di Luca Barbarossa (L’amore al potere) c’è una frase che credo sintetizzi tutto questo: «Con le carezze facciamo opposizione». Barbarossa la fa cantare in dialetto: quanto la ferisce Roma ridotta in questo stato? «Siamo fermi, siamo bloccati e vederla così mi fa molto male. Ho votato per i 5stelle, li ho difesi quando mi sembrava che venissero attaccati ingiustamente. Ora però sono disillusa, abbastanza incavolata perché sono stati una grande delusione. Avevano tutte le carte in regola per poter cambiare realmente qualcosa, ma mi pare che una volta arrivati sia difficile rimanere coerenti. La purezza nella politica è difficile...»
Carillon di Federica Abbate e Cheope, parla di un amore malato che sfocia nella violenza: «Ma non è un pezzo consolatorio, alla fine il testo dice ’tanto gli riaprirai la porta’. Il problema a volte siamo noi donne, e mi ci metto anch’io: nel riconoscere in quell’uomo un debole scatta una sorta di vocazione alla crocerossina e il nostro istinto materno che ci porta a restare sempre lì e a non scappare».
Il personale è inevitabilmente anche politico, Fiorella interviene sulla stretta attualità: «Non pensavo che dovessimo di nuovo difendere i diritti, basta pensare al raduno pro family di Verona, sembra di stare nel Medioevo. Però sento una reazione, ho visto tante donne in piazza l’8 marzo ma anche tanti uomini».
UN DISCO musicalmente raffinato dove l’elettronica entra solo se giustificata dall’arrangiamento, una correzione di tiro rispetto al precedente Combattente (2016) dove loop e batterie sintetiche prendevano troppo spesso il sopravvento: «Sì, lo trovo anch’io più riuscito e devo ringraziare Carlo Di Francesco che ha scelto gli arrangiatori giusti». E i musicisti: spunta perfino uno strepitoso Antonello Salis che impreziosisce con uno sfrenato assolo di fisarmonica Penelope, il «regalo» consueto di Ivano Fossati: «Io lo chiamo il suo ritorno al futuro, nel senso che ritrovo in questo pezzo le atmosfere di Panama. Negli ultimi dischi scriveva solo la musica su miei testi, stavolta la canzone è interamente sua».
L’ALBUM chiude su una tredicesima traccia, una «bonus track» dove dà spazio al cantautore napoletano Antonio Carluccio e alle sue Creature dal destino segnato, come quello dei giovani che vivono ai margini di una società che li esclude. Una canzone che prende spunto dalla tradizione napoletana del caffè sospeso: «Non conoscevo Antonio, quando ho sentito il brano me ne sono innamorata. Ma non potevo cantarla io perché è difficile farlo con una giusta pronuncia e perché parlava di una realtà che non era la mia. Ho pensato di fare come nei concerti dove aprono artisti sconosciuti. Io l’ho fatto e spero che altri artisti mi seguano...». Il tour di Personale parte il 7 maggio dal Teatro Verdi di Firenze.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it