EUROPA

Crisi Podemos. Errejón a sorpresa corre con la sindaca Carmena

LA CAPITALE AL VOTO, MOSSA CHOC DELL’EX RIVALE DI IGLESIAS. E ORA ANCHE SANCHÉZ A RISCHIO
LUCA TANCREDI BARONEspagna

No, Podemos no puede. Proprio nella settimana in cui il movimento nato dagli eredi degli indignados del 15-M compie cinque anni, Íñigo Errejón, l’ex numero due di Pablo Iglesias, battuto da quest’ultimo in una durissima guerra per conquistare la segreteria generale due anni fa, ha lanciato una bomba atomica che quasi certamente finirà per distruggere il partito. E per giunta a soli 4 mesi dall’importantissimo appuntamento elettorale di maggio.
Breve riassunto (complicato) delle puntate precedenti. A maggio, a Madrid (come nel resto di Spagna) si voterà non solo per eleggere il parlamento europeo, ma anche per eleggere il nuovo governo municipale e il nuovo governo regionale (la Comunità di Madrid). Nella città di Madrid la potentissima sindaca Manuela Carmena ha fatto già capire che non vuole le mani legate da partiti, in particolare da Podemos e Izquierda Unida.
Durante questo mandato ha fatto fuori l’assessore al bilancio, di IU, e si è scontrata con i viola: vuole decidere lei chi va nella sua lista e chi forma la sua squadra. Nella sua piattaforma, Más Madrid, avranno posto solo i rappresentanti ex Podemos di sua fiducia. Per questo alcuni suoi assessori sono usciti da Podemos per stare con la sindaca.
Il governo della Comunità è invece (per un voto e grazie a Ciudadanos) ancora in mano al Pp. Dopo lo scontro all’Ok. Corral, Iglesias aveva deciso (con l’avallo dei militanti) che Errejón sarebbe stato il candidato di Podemos (e IU) alla Comunità di Madrid. Lui e l’ex ministro di Zapatero, Ángel Gabilondo, candidato socialista, si sarebbero disputati la leadership della sinistra e, probabilmente, sarebbero stati alleati di governo.
Nota a margine: nelle ultime elezioni, IU-Madrid, a sua volta reduce da uno scisma, e che allora correva sola, non era riuscita a superare la soglia del 5% e pertanto il suo 4% e rotti di voti erano finiti nel nulla (contribuendo a che governasse il Pp).
Ebbene, date queste premesse, Errejón ha fatto saltare per aria tutti i piani. Di nascosto dal suo partito ha negoziato con Manuela Carmena un ticket con lei per entrare nella sua piattaforma: lei al comune, lui alla comunità. Errejón sostiene che lavorerà perché tutta Podemos ci entri (un po’ come succede in Catalogna con En comú podem di Ada Colau), ma, superato lo shock, Iglesias (che ha appena dato il cambio a Irene Montero ed è quindi in paternità per i prossimi sei mesi) e i vertici del partito hanno detto che Errejón è fuori da Podemos. Contestualmente hanno aggiunto che se per il comune di Madrid Podemos è disposta a fare un passo indietro e a non presentare un candidato (senza entrare in Más Madrid), per la Comunità presenteranno un candidato proprio. La crisi è fortissima, perché non solo divide i deputati nell’Assemblea di Madrid, ma molto probabilmente avrà ripercussioni in tutto il paese, se Errejón avrà successo. E le possibilità di scissione con la nascita di un nuovo partito sono molto concrete. Se nella comunità di Madrid la frammentazione (soglia elettorale a parte) non penalizza necessariamente i partiti, a livello spagnolo, dove le circoscrizioni elettorali avvantaggiano i grandi, questo potrebbe avere conseguenze nefaste per la sinistra. Sembra che il fattore scatenante siano stati i risultati andalusi dove, come accade sistematicamente dal 2015, Podemos alleato con Izquierda Unida ha perso voti (che si sono astenuti).
La crisi in Podemos è al culmine. Quelli dell’“assalto al cielo” oggi sono dati al quarto posto, sotto Psoe, Pp e Ciudadanos. Il duo al vertice Pablo Iglesias-Irene Montero non convince e in molte comunità persino le primarie sono problematiche. Dopo che Xavier Domènech ha gettato la spugna, la Catalogna è di nuovo senza leader, e molte altre comunità come la Galizia hanno una leadership in crisi. A Madrid, l’atterraggio di Errejón aveva provocato dissapori e questa mossa a sorpresa ha fatto esplodere il precario equilibrio.
IU, che per ora mantiene gli accordi con Podemos, forse presenterà candidato al comune di Madrid e sta valutando il da farsi per la comunità. I socialisti temono che il terremoto dei loro attuali alleati pregiudichi le sorti di Sánchez. Di certo dopo il 26 maggio inizierà una nuova, e forse dolorosa, fase per il partito dei viola.

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