VISIONI

Da Helsinki con amore, il soul arriva dal freddo

COCKTAIL
GIANLUCA DIANAfinlandia

Torna il mai banale Jimi Tenor, che dalla sua abitazione casalinga di Helsinki, riesce sempre a raccontare storie sonore che arrivano da mondi altri. Mai banale il polistrumentista finlandese, che anche in questa circostanza licenzia un disco assai gradevole. Gli ingredienti sono di massima gli stessi con i quali si è fatto conoscere: una mescita di soul-jazz, funk e world music. I passaggi etnografici più azzeccati sono rintracciabili in brani come Quantum Connection e Naomi Min Sum Bo, a cui si contrappone la frivolezza pop di Mysteria e l’ipnosi quasi psichedelica di My Mind Will Travel,il momento più esaltante dell’intero lavoro.
NON SORPRENDE quindi che la stessa incisione sia compresa all’interno di Bitteschön, Philophon!, compilation della etichetta berlinese produttrice di Tenor. Nel compendio in questione, risalta il lavoro di recupero musicale svolto dalla label. Siccano tra gli altri Yegle Nesh dove è protagonista il talento di Hailu Mergia, Asembi Ara Amba firmato da Y-Bayani & His Band Of Enlightnment Reason And Love e Invisible Joy dell’indiana Bajka. 

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