VISIONI

Nei sogni di Marianne sospesi fra passato e presente

POP ROCK
CECILIA ERMINIgb

Il termine «capacità negativa» fu coniato dal poeta inglese John Keats per contrapporre, a quella spinta positivistica di intervenire sul caos, una capacità di perseverare nelle incertezze attraverso i misteri e i dubbi, senza lasciarsi andare a un’agitata ricerca di ragioni. Non è un caso che Marianne Faithfull abbia scelto proprio Negative Capability come titolo del suo nuovo, straordinario album, permeato di iridescente polivalenza, tematica e musicale, e in pieno spirito romantico (nel senso ottocentesco più profondo). La cantante britannica non tenta dunque di definire l’indefinibile o decifrare gli inviolabili misteri dell’esistenza ma dichiara il suo amore per l’irresolutezza e le ambivalenze, per l’inquietudine che non si compiace di sé, esplicitando un desiderio che non può mai raggiungere la propria meta.
CON LA COMPLICITÀ di Nick Cave (che appare nel primo singolo The Gypsy Faerie Queen d’ispirazione shakespeariana), Mark Lanegan e Warren Ellis, che regalano a tutto il disco una purezza acustica quasi fiabesca, Marianne Faithfull scava nei meandri del passato, instaurando anche un dialogo con la giovane se stessa grazie alle cover di due suoi brani come Witches Song (perla del suo disco forse più significativo del 1979 Broken English) ma soprattutto la sua hit As Tears Go By dove l’ingenuità della giovane protégé dei Rolling Stones dialoga con la responsabilità e le ferite di oggi.
SOSPESO fra il ricordo di amici perduti, Don’t Go dedicata alla recente scomparsa della sodale compagna d’eccessi Anita Pallenberg, e la rabbia per la sua Parigi colpita al cuore, They Come At Night grida ancora il dolore per la notte del Bataclan («I nazisti ritornano ogni settant’anni/Le bombe esplodono a Parigi e il futuro è già qui»), è nelle scintille di speranza però che raggiunge il suo apice, specialmente con In My Own Particular Way dove, struggente, dichiara la sua ricerca di («… qualcuno che mi ami per come sono realmente/Anche se danneggiata e non più giovane/sono ancora carina, gentile e divertente»). Fra rassegnazione e auspicio, la cantante sembra così abbandonarsi una volta per tutte a quella categoria eterna dello spirito che è il male del desiderio senza dimenticare quel «senso di ali» che le permette di sollevarsi, come in sogno, sui contrasti della propria anima e del mondo.

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