VISIONI

Notti quiete sull’orlo dell’abisso

ROCK
MARCO DE VIDIITALIA

David Tibet è forse uno dei pochi in grado di dare voce e parole alla musica degli Zu. L’idea di una collaborazione tra lo storico leader dei Current 93 e il trio di Ostia risale almeno a sette anni fa e prende forma in questo lavoro unico e sorprendente. Siamo lontani dalla furia noise dei dischi passati. La band esplora territori inediti, in perfetta coerenza con l’attitudine che porta gli Zu a osare sempre, in totale libertà, com’era stato con Eugene Robinson degli Oxbow o con la trama ambient dell’ultimo Jhator.
QUI LAVORA per sottrazione, mettendosi al servizio delle visioni di Tibet, ispirate dalla lunga frequentazione con il libro dell’Apocalisse. Il risultato è un folk scurissimo, tanto più capace di redenzione quanto più si spinge sull’orlo dell’abisso. Esaltato dagli archi e i droni della big band formata da Luca Tilli, Andrea Serrapiglio, Sara D’Uva (artista visiva già al lavoro con gli Zu in passato) e dalla chitarra di Stefano Pilia, qui anche produttore. Il risveglio è possibile solo al disfacimento dell’Impero dell’apparenza: «everything is ending, but not yet».

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