POLITICA

Decine di città in piazza, cresce l’onda del sabato antirazzista

Tanti i cortei in tutt’Italia ma anche le più varie iniziative: festival in chiesa, raduni Lgbt
RACHELE GONNELLIITALIA/ROMA

Sta crescendo come un’onda, come un pulviscolo che si infittisce in nube, la mobilitazione contro il cosiddetto «decreto sicurezza e immigrazione». Domani sarà in tutta Italia la giornata di mobilitazione nazionale, con Anpi, Arci, Cgil, tra le tantissime sigle, contro il decreto salviniano n°113, e più generale contro le politiche che vogliono azzerare il diritto d’asilo, ridurre l’accoglienza, criminalizzare la solidarietà, chiudere porti e Sprar, negare l’accesso a mense, ospedali e sussidi a immigrati e figli di immigrati, stabilire una cittadinanza di serie A e una di serie B su base etnica e condizionata ai reati. Mentre si diffonde un clima di odio e ronde razziste e xenofobe.
Domani non ci sarà una sola manifestazione nazionale ma tantissime, alcune più grandi - come il corteo di Ravenna che si annuncia molto partecipato dalla Cgil o quello di Brindisi con le comunità di braccianti africani e il collettivo, anzi «la collettiva» transgender. Alcuni eventi sono addirittura organizzati come festival che dureranno l’intera giornata di sabato, con artisti di strada, giochi per i bambini, proiezioni di film come a Caserta o a Torino dove si finisce con un pic-nic collettivo ai Giardini Reali. Altri saranno, presumibilmente, più piccoli ma prenderanno comunque le forme più varie: si va dal presidio all’assemblea, dal volantinaggio «classico» nelle vie dello shopping al corteo con striscioni e sindaci con la fascia - è il caso di Cuneo, dove il Comune aderisce come capofila dei municipi che aderiscono ai progetti Sprar - fino al flash mob «comiziante» con palco e bandiere, come quello che si svolgerà a piazza Santi Apostoli a Roma.
A Roma in verità ci sarà anche una manifestazione, convocata in solitudine dal Si-Cobas con lo slogan «contro le politiche repressive e razziste del governo fascioleghista-pentastellato» e concentramento a piazza della Repubblica alle ore 14. Alla manifestazione romana dei cobas, che si lega anche agli scioperi dei sindacati di base di oggi e domani e alle critiche verso la manovra «tutt’altro che redistributiva» del governo, hanno deciso ieri sera di confluire gli studenti del liceo Mamiani al termine di un’occupazione di cinque giorni tutta diretta contro le politiche del governo.
Ma nel patchwork delle iniziative della mobilitazione nazionale ci sono anche eventi di tutt’altra natura. A Modena la giornata in piazza porta il titolo «Con i migranti contro la barbarie», in appoggio al sindaco Mimmo Lucano e contro le discriminazione dei bambini a Lodi, organizzata da una ong locale chiamata «Bambini nel deserto». Ad Avellino il «festival della solidarietà» si svolgerà tutto all’interno della chiesa di Sant’Alfonso.
Sono molte le realtà del mondo cattolico mobilitate. A firmare l’appello della giornata, promosso da Europasilo, la rete nazionale che intende promuovere un'evoluzione del diritto europeo in materia d’asilo, ci sono, oltre a Pax Christi, gruppo Abele e missionari comboniani, anche le «suore ausiliatrici delle anime del purgatorio». E poi cooperative, associazioni di quartiere, comitati «per la Costituzione», collettivi femministi. A Lecce quello che inizialmente era previsto come semplice presidio in difesa del diritto d’asilo e per Riace, è cresciuto in adesioni e ha preso la forma di un corteo «con ombrelli colorati» per segnalare le parole d’ordine «proteggiamo la protezione» (umanitaria).
I partiti della sinistra partecipano anche loro ma in ordine sparso, aderiscono sezioni locali di Leu, Possibile, Potere al popolo e Radicali, in toto solo Sinistra italia e Rifondazione. Al sit-in davanti all’ambasciata italiana di Berlino ci sarà la sezione del Pd del Brandeburgo. Dal Pd nazionale invece, silenzio.

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