INTERNAZIONALE

La retromarcia del papa punisce Juan Barros. E non finisce qui

ABUSI IN CILE, VESCOVO RIMOSSO
LUCA KOCCIcile

Papa Francesco ha rimosso dalla guida della diocesi di Osorno (Cile) il vescovo Juan Barros, accusato di aver coperto gli abusi sessuali sui minori del suo "maestro" padre Karadima.
Il «caso Barros» aveva fatto esplodere lo scandalo pedofilia in Cile (80 preti coinvolti), che Francesco aveva minimizzato («non ci sono prove, tutte calunnie»), fino a quando l’indagine del suo inviato, mons. Scicluna, non ha rivelato evidenze di abusi e coperture che hanno spinto il papa alla retromarcia: ha ricevuto le vittime e ha convocato in Vaticano i vescovi cileni, che a maggio hanno presentato le dimissioni.
Oltre a Barros, Francesco ha rimosso altri due vescovi, formalmente per raggiunti limiti di età (75 anni): Caro (di Puerto Montt) e Duarte (di Valparaíso), quest’ultimo accusato di condotta scorretta da ex seminaristi. La vicenda non è conclusa. Scicluna è di nuovo in Cile per un supplemento di indagine. In odor di rimozione altre tre vescovi insabbiatori e "discepoli" di Karadima e forse di altri due cardinali over 75. 

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it