VISIONI

Il viaggio terreno di un rivoluzionario del colore

«CARAVAGGIO», IL DOC IN SALA IL 19, 20 E 21 FEBBRAIO
ARIANNA DI GENOVAITALIA

I valentuomini sono quelli che si intendono di pittura che sanno raccontare storie squarciando il buio, interpretando la luce, mettendo a tacere l’indifferenza della realtà, infondendo azione e nervi alle cose del mondo. Così pensava l’artista Michelangelo Merisi: nonostante una vita ingarbugliata, le fughe continue, i rovelli della sua arte, più e più volte rifiutata (troppo cruda, calata nelle miserie degli ultimi, anche quando il soggetto era sacro e intoccabile) lui si sentiva in pieno - e a ragione - un valentuomo. Caravaggio – L’Anima e il Sangue, il nuovo documentario girato in Cinemascope 2:40 - tra le prime produzioni in Italia realizzate in 8K - dai creatori di Firenze e gli Uffizi e Raffaello, il principe delle arti (in sala il 19,20 e 21 febbrao), prodotto da Sky e Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital, in 40 capolavori evoca il rocambolesco e rivoluzionario viaggio terreno dell’artista lombardo, la cui evocazione è affidata alla voce di Manuel Agnelli (Afterhours).
Intervallato da immagini fotografiche e performative che rimandano a un presente spoglio e immerso nell’intimità del dolore umano, il film di Jesus Garces Lambert si avvale delle consulenze scientifiche di Claudio Strinati, Mina Gregori e Rossella Vodret.
MARTIRII, vocazioni, pentimenti: le imprese titaniche di Caravaggio narrano l’ascesa e la caduta di un giovane che arriva a Roma «bisognoso et ignudo» per divenire poi cavaliere riverito a Malta e ripiombare nel disonore, «uomo putrido». Eppure, mentre la sua vita s’incupiva lui raggiungeva le vette dell’arte, per via di sottrazione, con dipinti che sono macchine emozionali perfette.

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