POLITICA

La vigilanza Rai dà il via libera a Fazio e a Vespa. E scatta l’allarme Sanremo

PAR CONDICIO
MICAELA BONGIITALIA

Avanti tutta: Bruno Vespa e Fabio Fazio potranno continuare a ospitare esponenti politici anche in periodo di par condicio elettorale. I quattro emendamenti presentati in commissione di vigilanza Rai dai 5 Stelle per escludere dalla campagna elettorale i conduttori della tv pubblica con contratti artistici (e per questo scampati, grazie a una deroga concessa dall’azienda, al tetto di 240 mila euro l’anno di stipendio previsto per i giornalisti) sono stati bocciati. Compreso quello definito «di mediazione» che avrebbe escluso il solo Fazio (si chiedeva che a intervistare i politici fossero soltanto giornalisti iscritti all’albo, e il conduttore di Che tempo che fa non lo è più). Una proposta che pure, in un primo momento, aveva allettato i forzisti, allergici al conduttore, anche se recentemente di fronte all’acquario di Raiuno si è trovato a suo agio anche Silvio Berlusconi. E così alla fine Maurizio Gasparri - tra l’altro candidato in pectore alla presidenza della regione Lazio - ha annunciato la non partecipazione al voto sull’emendamento: «Una questione seria viene affrontata in maniera improvvisata».
Ovviamente «un’occasione persa», la bocciatura degli emendamenti pentastellati, secondo il pentastellato presidente della commissione di vigilanza Roberto Fico.
Prima dell’approvazione del regolamento si è discusso anche della ripartizione del tempo tra coalizioni e liste: alle preoccupazioni dei 5 Stelle sull’eventualità che non presentandosi in coalizione venissero penalizzati, dopo la bocciatura dell’emendamento che chiedeva di eliminare il riferimento stesso alle coalizioni il relatore Francesco Verducci, Pd, ha comunque risposto assicurando che seguendo l’interpretazione data nelle elezioni 2013 non ci sarà disparità di trattamento.
E come per le elezioni del 2013, anche quest’anno arriverà in piena campagna elettorale il festival di Sanremo. Preceduto da allarmi e polemiche. L’ultima volta si immaginò addirittura di rinviarlo a dopo il voto. Per questa edizione la Rai ha deciso, per la prima volta, di ricondurre anche il festivalone sotto la responsabilità della testata, come avviene in regime di par condicio per i programmi di rete che ospitano i politici. Il direttore dell’ammiraglia Angelo Teodoli spiega infatti che politici e candidati non potranno salire sul palco, «ma abbiamo chiesto una deroga per le autorità locali, legata alla convenzione con il comune di Sanremo». Insomma, alle premiazioni dei cantanti. Poiché normalmente la targa per il vincitore delle nuove proposte viene assegnata dal presidente della regione, in questo caso il forzista governatore ligure Giovanni Toti, il dem Michele Anzaldi si è subito allarmato e ha chiesto spiegazioni all’azienda. Ma Anzaldi, come molti altri prima di lui, in genere però forzisti, lancia anche l’allarme risata: «Avremo la par condicio della satira?», si domanda.

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