VISIONI

Weah presidente e il campionato italiano sul campo

CALCIO
LUCA PISAPIAITALIA

Il botto di fine anno, se Kim o’ coreano non fa le bizze, ce lo regala lo sport, e in particolare un calciatore. Giocoliere e funambolo in campo e fuori, capace di segnare un gol pazzesco contro il Verona dribblando tutto San Siro, spettatori compresi, George Weah sta per diventare presidente della Liberia: primo sportivo nella storia ad assurgere alla carica di capo di Stato. Che il personaggio esondi il semplice ruolo di atleta si capisce quando, in diretta tv e tra l’imbarazzo generale, riesce a dire con il sorriso che «il calcio è un magna magna generale». E così, dopo due tentativi andati a vuoto cominciati nel lontano 2005, al terzo va in gol.
FORSE spinto dal suo ex numero nove, il Milan ne approfitta e vince un derby che può segnare una stagione. Non tanto per il significato sportivo quanto perché segna un’inversione di tendenza. Per Gattuso, il cui volto sofferente inquadrato dalle telecamere si è oramai una maschera tragica, e per Cutrone, il baby prodigio che a causa di uno scioglilingua doveva andare a giocare a Crotone ma poi gli ha rifilato un gol, è rimasto, e ora può diventare the next big thing del calcio italiano. Lo vedremo domani pomeriggio a Firenze.
Mentre stasera, nell’anticipo della 19a e ultima giornata di andata, a fare visita al Crotone va il Napoli capolista, per conquistare lo scudetto d’inverno che quasi sempre significa tricolore in primavera. Il derby di Coppa Italia conferma anche la pericolosa involuzione dell’Inter, sparita dopo il buon pareggio di Torino con la Juve: zero a zero col Pordenone e poi tre sconfitte consecutive. Le doti sciamaniche di Spalletti potrebbero non bastare a rivitalizzare una rosa corta e male assortita, a partire dal big match di domani sera contro la Lazio. Impegnati a Verona, i bianconeri hanno sistemato la difesa, non subiscono da otto partite, in attesa di sistemare Dybala, magari all’estero.

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