CULTURA

Un diario sentimentale da sfogliare nella terra degli Ashanti

NARRATIVA
ARIANNA DI GENOVAitalia/ghana

Assomiglia a un romanzo di formazione, meglio, a un diario che traccia le linee di una educazione sentimentale il libro di Francesca Giommi dedicato al viaggio di Isabel, la protagonista, in Ghana. Il tesoro degli Ashanti (Aras edizioni, pp. 151, euro 13), leggendari fondatori di un potente e vasto regno, è un omaggio a Chatwin che nasce da un percorso autobiografico dell’autrice, instancabile esploratrice delle molte Afriche che esistono sulle mappe geografiche e nelle cartine «mentali».
COSÌ, SEGUENDO l’immancabile Rough Guide e mescolando reminiscenze storiche che consegnano ai posti visitati un passato pieno di voci e corpi (da quelli di uomini e donne che, ridotti in catene dal forte di Elmina, attraverso la door of no return s’imbarcavano alla volta del Nuovo Mondo, fino alle danze propiziatorie e alle cerimonie funebri), Isabel s’immerge fisicamente nel caldo, i rumori, la polvere, i miti e l’affabilità del Ghana contemporaneo, cogliendone contraddizioni e seduzioni.
In fondo, lei ha studiato storia e letteratura africana alla British Library e alla Soas di Londra, conosce i luoghi dove sta mettendo i piedi e se stessa ed è anche una ragazza avvertita politicamente: non può dribblare luoghi come l’Ecumenical Women Centre, in cui le donne producono meravigliosi batik, né perdersi la festa dell’indipendenza del primo agosto. Che si rivelerà poi una festa anche dei sensi, dato che nel fermento della piazza ritroverà John, il compagno di studi americano conosciuto durante un Erasmus nello Yorkshire e rimasto nella memoria come un «amore sospeso».
Sperimenteranno insieme l’ospitalità sacra dovuta agli stranieri, mangeranno (fingeranno di farlo per non offendere l’ospite) il piatto nazionale fufu, passeggeranno i riva al fiume, viaggeranno sui tro-tro fino allo sfinimento per le loro peregrinazioni «afropolitane», per terra e per acqua, conoscendo case, abitudini famigliari, stringendo amicizie intense. Naturalmente, si innamoreranno condividendo progetti di volontariato e assemblee fiume su agricoltura, ecologia, malaria e Aids, accendendo falò notturni e navigando sul Lago Volta. Un amore, ancora una volta, che rimarrà sospeso, incastonato nei cieli infuocati dei paesaggi africani.
IN SOTTOFONDO, in questo reportage che apre continue finestre su cultura e storia, si sente il mormorio dell’oceano con le sue storie di partenze arrivi e naufragi. D’altronde, è anche per vedere l’oceano che Isabel aveva lasciato casa alla volta del Ghana.

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