POLITICA

L’ultima provocazione: multata la Ong Proactiva

SANZIONE DA SEIMILA EURO
DANIELA PADOANlibia/italia/spagna

Il 14 agosto la nave Golfo azzurro della Ong spagnola Proactiva Open Arms, tra quelle che hanno firmato il codice di condotta imposto dal governo italiano, è salpata da Malta per la 25esima missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale. Dal luglio 2016 ha tratto in salvo 21mila persone e ha raccolto cadaveri di uomini, donne, bambini, portandoli a riva perché potessero avere sepoltura. Giunta nelle acque internazionali di fronte alla Libia, il 15 agosto è stata intercettata dalla C-Star, la «nave nera» noleggiata dal gruppo di attivisti di estrema destra Defend Europe e successivamente minacciata da una motovedetta della Guardia costiera libica.
Nonostante tutto la Golfo azzurro ha deciso di restare in zona SAR e, dietro richiesta del Centro di coordinamento del soccorso marittimo (MRCC) di Roma, il giorno dopo ha raccolto 233 profughi. Lo stesso MRCC ha poi dato indicazione di dirigere verso il porto di Trapani.
Ma il 19 agosto, giunti a destinazione, sbarcati uomini, donne e bambini, subita l’ispezione a bordo di Polizia giudiziaria e scientifica, il capomissione della Golfo azzurro si è sentito richiedere da un funzionario della Capitaneria di porto una «waste garbage declaration», ovvero il computo della spazzatura, e affibbiare seimila euro di multa.
E’ evidente che anche firmare il codice di condotta del ministro degli Inteni Minniti non costituisce alcuna salvaguardia per i «Giusti» del Mediterraneo. Ciò che si vuole è la loro definitiva uscita di scena così che non resti nessuno a testimoniare quel che davvero accade nelle acque libiche.

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