VISIONI

Addio a Basile, salvò Giotto a Assisi

LUTTI
DI GENOVA ARIANNA,

È morto il restauratore, docente e funzionario Giuseppe Basile. Dobbiamo a lui il coordinamento e la supervisione dei più importanti interventi di conservazione per conto dell'Istituto centrale del restauro del Ministero dei beni culturali (dove ha lavorato per trent'anni). Nato a Castelvetrano e laureatosi in storia dell'arte a Palermo, fu l'esperto che si oppose alla rimozione con le ruspe delle macerie accumulatesi sotto la volta della Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi, dopo il sisma del 1997: lì, erano accatastati 120mila frammenti di 5000 mq di pitture murali di Cimabue e Giotto. Fra i lavori capitali, si segnala il restauro della giottesca Cappella degli Scrovegni a Padova: andando oltre l'urgenza degli interventi per bloccare il degrado, Basile aveva ribadito la necessità concettuale di un ritorno all'approccio proposto da Cesare Brandi (la riscoperta dell'unità della struttura), in questo caso un invito a leggere come un tutt'uno lo scrigno architettonico e l'edificio dipinto che l'artista vi sovrappose. Fra le altre opere curate dalla sua magistrale esperienza, il Cenacolo di Leonardo, i mosaici di santa Maria in Trastevere, il Palazzo Te a Mantova, l'Annunciazione di Antonello da Messina.

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