Il posto è una delle tante spiagge che compongono il nostro patrimonio balneare. Di quella spiaggia si può liberamente usufruire per prendere il sole e crogiolarsi tra le onde, spartendo il tappeto di sabbia o sassi con altri frequentatori. Numerosi, tra luglio e agosto. Tali frequentatori sono divisi in categorie ben precise, che si ripropongono pari pari di fronte al mare della Liguria, del Veneto, della Toscana, del Lazio, e via scendendo fino alla Sicilia. Alla categoria più diffusa appartengono coloro i quali, pur se gli spazi vuoti invitano a cercare beata solitudine, piazzano asciugamano e ombrellone a un metro di distanza dai vostri. Se a farlo è una famigliola con pargoli in tenera età, non resta che traslocare. A meno di non voler partecipare, seppure contro la propria volontà, alle istruzioni per cucinare l'orata al forno con verdure di stagione e ai drammi sentimentali della cugina Orazia. Va conoscendo crescente diffusione il popolo delle tende. In genere i suoi nuclei si compongono di almeno dieci persone che, seguendo complesse operazioni di montaggio, piantano al suolo falansteri in tessuto sintetico sotto cui trovare riparo dal sole. Ciascuno dei suddetti falansteri occupa una superficie pari a una ventina di bagnanti normo attrezzati, disposti su due file parallele. Inossidabili le legioni dei devoti al Sun & Food, portatori di borse termiche somiglianti ai mutandoni di Eta Beta. Dal ventre delle borse escono porzioni di pasta, strati di cotolette, panini farciti, fette di torta, chili di gelato, celati dentro vaschette in alluminio grandi come gommoni. Non mancano vino bianco e birra a volontà. Categoria in apparenza innocua e invece assai pericolosa, i fanatici dei giochi da spiaggia. Un incontro di beach volley o di calcio può far ingoiare diversi etti di sabbia agli innocenti non belligeranti, il ritmico rimbalzare della pallina sui racchettoni mette a dura prova il sistema nervoso. Ma è l'incolumità fisica a correre seri rischi se nei paraggi c'è chi tenta di far volare un aquilone manovrandone i fili in mezzo alla gente. A nulla valgono le proteste, perché un aquilone libero nel cielo (quando ci arriva) è pura poesia che voi gretti turisti non potete capire. Puntando lo sguardo verso le presenze estere, va detto che i tedeschi non sono più i tedeschi di una volta: mattinieri, silenziosi, concentrati su un libro, rispettosi fuori e dentro l'acqua. Adesso, se non fosse per il suono della lingua, giureresti sulla loro estiva italianità. Altre categorie sparse, parafrasando un brano di Enzo Jannacci: quelli che «È così bello qui, sembra di stare in Costarica», quelli che «Stanotte mi faccio la spiaggia in fuoristrada», quelli che (a voce molto, molto alta e strabuzzando gli occhi) «Se non ci fosse mia moglie...». Quelli che, e sono ancora un esercito, spengono la sigaretta con filtro dentro la sabbia, «Tanto, una più o una meno...». Sono l'unica categoria davvero nociva e negativa. La loro idiozia non va mai in vacanza. Anzi, è proprio allora che si esprime al meglio.