Carissimi, la scelta di destinare (immagino e spero, dietro cospicuo compenso...) le pagg. 14 e 15 del giornale di mercoledì 10 luglio al documento di Bettini del Pd, di cui si parla anche a pag.4, mi ha lasciato alquanto perplesso. Da amico sincero e sostenitore del manifesto e da iscritto a Sel, unica forza di sinistra presente in parlamento, ritengo che "sacrificare" le pagine delle lettere e dei commenti per dare spazio ad una, seppure interessante, inserzione dei renziani (che proliferano come funghi, segnale che la vittoria per il sindaco fiorentino si avvicina....), non sia stata una scelta felice. Non lo sarebbe stata, per certi versi, anche se quella inserzione, con quell'"ingombro", fosse giunta dal mio partito che, quantomeno, continua con coerenza e senza ipocrisie a condurre battaglie "di sinistra". A scanso di equivoci, io penso che il centrosinistra, per tornare a vincere, necessiti di un Pd non certo disastrato. Purtuttavia, il manifesto, ancora fieramente "quotidiano comunista", che concede prima molto spazio e molta considerazione al M5S, per poi "legnarlo" a seguito della sua condotta postelettorale, e che concede poi, da alcune settimane, notevolissimo spazio al Pd (dalla doppia intervista, nel giro di pochissimi giorni, all'ex "giovane turco" Fassina all'intervista di domani a Barca, ex Ministro del governo Monti...), ha necessità di fare chiarezza rispetto alla sua linea politica (perché, anche se con piena autonomia ed indipendenza, utile per tutti noi, una linea politica deve pur esserci!...). Il Pp è un partito di sinistra? Lo è mai stato? Il Pd sta governando il nostro Paese insieme a Berlusconi? Il Pd ha appoggiato il governo Monti? Il manifesto, a mio parere, non credo possa prescindere da queste domande, anche nella concessione di spazi (seppure a pagamento) e nelle attenzioni dedicate nei suoi articoli a questa o a quell'altra forza politica. Un caro saluto
Fabio Rizzuto
Caro Fabio,
immagini bene: il documento a firma Goffredo Bettini e altri, pubblicato mercoledì scorso, era, come riportava la didascalia, una pubblicità a pagamento. In fondo una testimonianza dell'utilità di queste nostre pagine nel dibattito politico in corso nel partito democratico, alle prese con il prossimo congresso. E naturalmente in altra pagina, svolgevamo il nostro compito giornalistico di riferire sull'iniziativa di cui quel documento era la base di discussione. Come certamente sai meglio di noi, essendo un militante di Sel, gli equivoci presenti in questo centrosinistra sono molti e di diversa natura. Noi, giornale della sinistra, i partiti li osserviamo, li discutiamo, non li sposiamo. Quindi raccontiamo e critichiamo il M5Stelle, il Pd, Sel e le altre formazioni della sinistra, cercando di mettere a tema le questioni culturali e politiche che attraversano la sinistra, leggendole dal nostro punto di vista, di giornale che dà voce a chi non si rassegna a osservare lo stato, penoso, della politica italiana, ma nel suo piccolo, vorrebbe cambiarla.
(n.r.)