CULTURA

Un anno da vivere insieme a Boccaccio, tra mostre e teatro

ANNIVERSARI
BERNACCHI CRISTIANO,

Il duemilatredici a Certaldo ha un sapore poetico, tra mostre, teatro, convegni in ricordo del fondatore della prosa italiana, Giovanni Boccaccio. L'ultimo, ma non per importanza dei tre massimi scrittori del Trecento, araldicamente ricordati come «le Tre Corone», Dante, Petrarca e Boccaccio appunto, viene rievocato per il settimo centenario dalla nascita, 1313-2013. Nato probabilmente a Certaldo, dove oggi si trova la sua Casa Museo e sede dell'omonimo Ente nazionale a lui dedicato, Boccaccio ci ha lasciato aperti molti cassetti della sua vita privata, ancora da scrutare. Sarà nato davvero a Certaldo, oppure a Firenze? Si sarà mai sposato? Ha avuto figli? Delle vicende in chiaro scuro che avvolgono Giovanni Boccaccio, queste rimangono in ombra, ma il suo pensiero e le sue opere sono sotto la lente della ricerca da anni. Ricerca che sull'autore non si è mai esaurita e che continua ad affascinare per la sua febbrile attività di scrittore, di cui possediamo numerosi documenti e altri, forse, ancora da scoprire. Risale alla fine del 2012 l'ultima scoperta di un autografo di Boccaccio, rimasto per secoli nella British Library di Londra e contenente una semi completa copia dell'«Historia Longobardorum» di Paolo Diacono del secolo quattordicesimo. Si tratta del manoscritto Harley 5383, a lui ricondotto da Laura Pani, docente di paleografia dell'università di Udine. Per il settimo centenario dalla sua nascita, il comitato promotore composto da rappresentanti di Regione, Provincia, dei comuni di Certaldo, Firenze e Fiesole e l'Ente Boccaccio, propone un ricco programma. Partito a gennaio e per ogni secondo venerdì del mese a Certaldo, il primo appuntamento dell'anno boccaccesco è 10 d i 100: il meglio del Decameron... in 10 novelle . Curato dall'associazione Polis e l'Oranona Teatro, il Decameron viene raccontato attraverso la lettura integrale di dieci novelle, scelte e accompagnate da musica dal vivo, per ognuna delle sue dieci giornate. Ieri, tutto esaurito per il racconto scenico della seconda giornata, con le avventure a lieto fine e la lettura della quinta novella che ha come protagonista Andreuccio da Perugia. Il regista Carlo Romiti, che da anni si dedica alla rappresentazione della sua opera, misurandosi con i massimi studiosi del poeta, è convinto che la rielaborazione teatrale di alcune sue celebri novelle aiuti una maggiore comprensione di Boccaccio e del suo Decameron . Tra i convegni in programma, a luglio a Certaldo si terrà Med Ren , convegno internazionale sulla musicologia del 1300. Mentre a Firenze, nel Salone dei 500 ad ottobre, l'ente nazionale Giovanni Boccaccio propone un convegno internazionale sulla sua figura di autore e copista. Come ricorda il presidente dell'ente, Stefano Zamponi, ordinario di paleologia Latina all'università di Firenze, Boccaccio è stato un maniacale copista. Esercizio che ha praticato per anni e che addirittura lo portò a riscrivere per ben tre volte la Divina Commedia di Dante. Tante le iniziative in calendario, che avranno il fulcro tra Certaldo e Firenze, ma prevedono anche appuntamenti convegnistici in Italia e all'estero. Mostre di manoscritti originali, concorsi letterari, esposizioni di artisti contemporanei ispirate alla poetica di Boccaccio e occasioni gastronomiche. Per chi infatti preferisca avvicinarsi al Boccaccio partendo dall'arte culinaria, potrà farlo. Iniziando dal prodotto principe di Certaldo, la Cipolla, ortaggio che il Boccaccio cita nella celebre novella di Frate Cipolla ( Decameron VI, 10), «casualmente» ambientata proprio a Certaldo. Diventata presidio Slow Food e con un sito dedicato, la Cipolla di Certaldo è un immancabile ingrediente del laboratorio di cucina medievale organizzato da Giuseppina Pizzolato. Una lezione teorico pratica sulle materie prime in uso nell'Età di Mezzo e i piatti tipici che potranno essere riprodotti con gli ingredienti di oggi. Tassonomo della doppia morale e profondo conoscitore del carattere nazionale che mette a nudo con tutta la sua immaginazione poetica, Giovanni Boccaccio torna quindi in cattedra per tutto il 2013.

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