VISIONI

La felicità? Una guida turistica su una bancarella

SanaMente
DEL SETTE LUCIANO,

«Pensa a come doveva essere prima». Dove quel 'prima' indica cinquanta, cento, duecento anni fa; può riferirsi a un quartiere, a una piazza, a un'isola, a una città; sottende sempre e comunque un sottile rimpianto per essere arrivati dopo. Il rimpianto è uno dei sentimenti che emergono più sovente nell'anima del moderno turista, rappresenta una sorta di lieve condanna a scoprire il mondo, vicino o lontano, per ciò che non è più.
Intorno ai monumenti e a tutto ciò che le leggi e il buonsenso non sormontabile sono riusciti a proteggere, l'uomo ha sconvolto, distrutto, costruito, seguendo il gioco delle speculazioni, plasmando a proprio vantaggio il significato della parola progresso, agendo secondo criteri privi di criterio.
Le fiere degli orrori si sprecano ad ogni latitudine, balzano all'occhio subito oppure si svelano girando l'angolo di una strada, hanno assunto la forma di mostri contro i quali è difficilissimo combattere. Ma anche là dove tutto questo non è successo, e i mutamenti si sono resi necessari alla luce di nuove e giustificate esigenze, il «Pensa a come doveva essere prima» torna ad affiorare sulla bocca del turista.
Esiste, allora, un modo per trovare un po'di consolazione; per riuscire ad andare oltre i confini dello sguardo o di una targa in ricordo di un palazzo che lì sorgeva, di una via da cui sono scomparsi antichi mestieri? Esiste, e ha la forma delle guide di viaggio d'epoca, da rintracciare sulle bancarelle dei librai ambulanti, negli scaffali delle librerie dell'usato, fra i titoli di piccoli e piccolissimi editori. È su una bancarella, ad esempio, che chi scrive ha trovato una copia della Guida d'Italia del Touring Club dedicata a Liguria, Toscana Settentrionale ed Emilia. Oltre quattrocento pagine, data di pubblicazione 1916. Così, leggendo un baedeker aggiornatissimo e la Rossa del TCI, chi scrive ha girato per Bologna scoprendola con gli occhi del presente e di un tempo distante quasi un secolo.
I tram a cavalli si sostituivano alle auto, i passi non si muovevano sull'asfalto ma sui ciottoli delle vie, la sede di una compagnia di assicurazioni tornava ad essere residenza di una famiglia illustre. E quando un dettaglio o uno scorcio si mostravano intatti, gioia e sollievo somigliavano alla scoperta dell'America.
Identiche sensazioni si possono provare scovando la prima edizione di West Asia on a shoestring, 1973, firmata da Tony Wheeler, il padre delle Lonely Planet, che originariamente si intitolava Across Asia on the Cheap. Berlino e Mosca di Gian Piero Piretto, uscite a metà degli anni '80 per la purtroppo scomparsa collana Clup, raccontavano la città del muro ancora in piedi e la capitale dell'Unione Sovietica ignara di chi fossero Gorbacev e Putin.
La Ibis ha in catalogo numerosi resoconti di vagabondi ottocenteschi. Sempre forieri di sorprese sono i volumi un po'malconci e polverosi, con copertina in pelle e titoli a caratteri dorati. Cercateli, tutti questi compagni di viaggio. Ovunque abbiate deciso di andare. Anche se invecchiati, sapranno restituirvi la vita e il senso di ciò che era prima. Il rimpianto resterà, ma avrà un gradevole sapore dolceamaro.
ldelsette@yahoo.it

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