EUROPA

Miliband vuole tagliare la Sanità

GRAN BRETAGNA
ACCONCIA GIUSEPPE

Dopo Fitch, che ha tolto la tripla A alla Gran Bretagna, il leader del partito labourista Ed Miliband propone la sua ricetta per uscire dalla crisi alimentata dall'austerità del governo conservatore di David Cameron. Il maggior partito di opposizione è pronto a sostenere una riorganizzazione del Sistema sanitario nazionale (Nhs), integrandolo nei programmi di assistenza sociale. Lo scapo è di risparmiare miliardi di sterline e razionalizzare la spesa sanitaria. Per analizzare la proposta è stata formata una commissione indipendente, guidata da John Oldham, capo del dipartimento sanitario-clinico, che per un anno approfondirà la fattibilità del programma di riforma. Il team dovrà trovare una soluzione all'aumento dei costi dell'Nhs senza costi aggiuntivi o una semplice riorganizzazione top-down. L'integrazione del sistema sociale e sanitario è stata già sostenuta dal ministro ombra della Sanità, Andy Burnham, che però ha dovuto frenare sulla proposta dopo le obiezioni mosse a proposito dei potenziali costi. L'annuncio di Miliband è venuto dopo settimane di dure critiche sull'assenza di nuove proposte labouriste su temi centrali per le politiche economiche Tory. Secondo le prime reazioni, la riorganizzazione del sistema sanitario troverebbe l'appoggio immediato dei Lib-dem. A sostegno del suo progetto, Miliband ha ricordato che, secondo i dati dell'istituto di ricerca Nuffield Trust in mancanza di una riforma, ogni anno si perderanno fino a 29 miliardi di sterline nell'Nhs fino al 2020. Non solo, secondo il politico la sua riforma sarebbe estremamente popolare rispetto ai provvedimenti varati dall'ex ministro della Sanità Andrew Lansley, colpevole di aver messo a rischio la sostenibilità dell'interno Nhs. Ai margini di una conferenza di lancio della commissione incaricata di definire la riforma Miliband ha detto: «Nhs si trova di fronte la più temibile sfida della sua storia: limitare i rischi di un sistema sovraccaricato per la maggiore richiesta di cure». (giu. acc.)

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