CULTURA

Nanni Moretti? Può fare il ministro

INCONTRI - Michele Placido e la politica
SILVESTRI SILVANA,

Una Parigi grigio argento, un noir brusco e freddo, impastato di generi, protagonisti che si contendono il primissimo piano come Auteil, Kassovitz, Gourmet: l'incontro con Michele Placido per Il Cecchino, nelle sale dal primo maggio, si trasforma quasi subito in considerazioni politico culturali. Conoscevamo il suo parere sull'impossibilità di fare film in Italia e così è avvenuto con questa coproduzione, chiamato a firmare il film dopo il grande successo ottenuto oltralpe con Romanzo criminale: «Qui un certo tipo di film di genere non si fa più - spiega - per non parlare delle difficoltà che incontra il cinema autoriale, perfino un regista come Bellocchio. Spero che questa mia esperienza sia un traino per altre avventure di coproduzione. Qui in Italia, oltre a non esserci più i produttori che investono i propri soldi, tranne piccole coraggiose eccezioni, c'è povertà di idee e di mezzi, si fanno ormai solo commedie a rischio zero, c'è un'autocensura fortissima. Con Vallanzasca c'è stata una levata di scudi, solo Grillo disse: 'venga qui a esprimere il suo parere'». Ed ora? «Io mi sono tenuto a distanza da Grillo, adesso mi sono avvicinato».
C'è incapacità delle categorie a proporre il cinema italiano. È un problema culturale cresciuto negli anni, e non solo per quanto riguarda il cinema, ma anche per la musica, il teatro. Ci si aspettava un cambiamento con Monti che non è avvenuto, ma i maggiori rsponsabili siamo noi. Bisognerebbe avere il coraggio dei ragazzi del teatro Valle».
Gli facciamo notare che il teatro Valle nasce anche da almeno due anni di mobilitazioni di tutte le associazioni di categoria della cultura: «Dobbiamo operare nel nostro ambito, fare sit-in, occupare le sedi Rai, il ministero (in modo pacifico). L'esempio viene dal Valle, riproporre la cultura per cambiare». Impossibile fare un confronto con la Francia, aggiunge, «che può promuovere il suo cinema con mezzi infinitamente più potenti: per realizzare Il Cecchino hanno messo a disposizione Pont Neuf, il Palazzo di Giustizia, bloccato un intero quartiere per due settimane: in Italia lo farebbero solo per i film americani. La nostra classe politica non legge, non sa nulla di cinema. Napolitano che è un uomo colto dovrebbe fare molta attenzione a vigilare su chi sarà il nuovo ministro della cultura che, per noi è la prima cosa, non certo le quote latte».
Ci sono tante persone capaci per quel ruolo di ministro, dice, e indica Nanni Moretti «che ha gusto, rigore, conosce bene le cose, ha fantasia. Ci vogliono questi colpi di genio».

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