CULTURA

L'asfalto di Kiev va al museo

ARTE - L'Ucraina Zhanna Kadyrova alla Galleria Continua di San Gimignano
BERNACCHI CRISTIANO,

Mentre le proteste delle Femen ucraine occupano le pagine dei giornali di mezzo mondo con le loro performance a seni nudi, c'è una forma d'arte che trasmette le varie contraddizioni di questo paese. La protagonista di questa produzione creativa è Zhanna Kadyrova, giovane artista ucraina presente alla Galleria Continua di San Gimignano con la sua prima mostra personale in Italia.
«Il mio non è un lavoro strettamente politico che vuole mandare un preciso messaggio a chi governa, ma il risultato di un cambiamento che sta vivendo questo paese e che inevitabilmente scivola sul terreno politico...».
Queste le parole di Kadyrova che, mentre ci introduce ai suoi lavori esposti a San Gimignano, rivelano una certa distanza da quel movimento artistico nato in seno alla Rivoluzione Arancione a partire dal 2004 dal quale ha tratto ispirazione e contenuti. Impegnata sia socialmente che politicamente, Zhanna è ancora oggi membro del Collettivo R.E.P.(Revolutionary Experimental Space), ma sottolinea che si è svincolata dal suo progetto originario. Per sua stessa ammissione, la carica contestatrice di allora che connotava un movimento artistico di protesta politica si è attenuata e i suoi eterogenei componenti hanno inseguito ognuno la propria vocazione artistica, tradendo quell'energia rivoluzionaria iniziale.
Zhanna Kadyrova oggi trentunenne, ha iniziato giovanissima a lavorare, misurandosi con diversi mezzi e forme espressive che spaziano dal video alla performance fino alla scultura: sarà proprio quest'ultima a portarla all'attenzione del pubblico e della critica. Data Extraction è il titolo della mostra che ha portato in Italia e attraverso la quale descrive le trasformazioni subite dalla sua Kiev per i campionati europei di calcio del 2012. Per l'evento la città si è trasformata in un cantiere a cielo aperto e il rifacimento dei manti stradali è diventata una priorità in un processo di ammodernamento che vorrebbe l'Ucraina più vicina ai paesi dell'Ue (di cui ancora non fa parte). Ma le contraddizioni e i paradossi di un simile processo non possono passare inosservati e Kadyrova li ha messi a nudo con un nucleo di opere originali e singolari.
Così, pezzi di asfalto prelevati dalla città e trasformati in oggetti d'arte diventano la metafora di una modernità inseguita e, di fatto, ancora poco realizzata. Gli asfalti esposti, appositamente collocati in spazi total white come veri e propri quadri appesi, provengono da tre luoghi differenti di Kiev. Tra questi originali «quadri» d'asfalto, anche un «lembo di pelle» della nostra Salerno-Reggio Calabria, simbolo di un disagio che il meridione d'Italia vive fin dalle sue principali arterie di collegamento.
Il titolo della mostra è molto chiaro riguardo l'obiettivo dell'artista ucraina: Extraction indica il campione preso dalla strada e Data il tentativo di preservare qualcosa che non esisterà più. La capacità di capovolgimento del ruolo degli oggetti si manifesta anche nella scelta dei materiali poveri utilizzati (cemento, intonaco, stucco, piastrelle etc.).
In un altro spazio della Galleria, Zhanna Kadyrova presenta il suo secondo progetto, Diamonds. Diverse forme geometriche di cemento, che ricordano appunto dei diamanti, rese luccicanti dal rivestimento di piastrelle in ceramica lucida e colorata. L'oggetto prezioso in sé viene svuotato del suo significato economico. Nell'azione di elevare comuni piastrelle al rango di gemme preziose, si legge il tentativo dell'artista di mettere in discussione una gerarchia di valori imposta dall'attuale società consumistica. La mostra durerà fino al 4 maggio presso la Galleria Continua di San Gimignano, ma chi volesse vedere altri suoi progetti potrà farlo durante la 55° Biennale di Venezia dove Kadyrova esporrà nel padiglione ucraino.

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