INTERNAZIONALE

Grozny: «Con la Cecenia non c'entrano nulla»

REAZIONI - Il «padre» daghestano: Cia colpevole
ACCONCIA GIUSEPPE

Tamerlan e Dzhokar Tsarnaev, i fratelli ceceni sospettati dell'attentato alla maratona di Boston non figurano nelle banche dati cecena e daghestana delle persone sospette di terrorismo. E non avrebbero alcun legame con la diaspora cecena negli Stati uniti. In una telefonata all'Interfax da Makhachkala in Daghestan, un uomo, presentatosi come il padre dei due giovani, ha dichiarato che i Servizi segreti americani avrebbero incastrato i suoi figli. «Non abitavano in Cecenia, abitavano e studiavano in America e sono stati educati lì», ha confermato il portavoce del leader ceceno Ramzan Kadyrov. Ormai è una consuetudine legare ai ceceni tutto ciò che avviene nel mondo, «persino i maremoti», ha osservato con ironia, aggiungendo che «la responsabilità è dei servizi segreti americani» per non aver saputo prevenire l'attentato.
Dal 2005, tra Londra e Washington hanno trovato rifugio esponenti dell'ex governo di Maskhadov in esilio. La diaspora cecena conta quasi 300mila persone su un milione di abitanti, tutti rifugiati o residenti regolari tra Russia, Turchia, Georgia, Azerbaijan ed Europa. La maggior parte dei ceceni all'estero continua a sostenere la lotta armata contro Mosca. In Cecenia la guerriglia sembrava ormai soffocata, quando il Cremlino ha passato nel 2005 il controllo della regione a Ramzan Kadyrov, figlio del presidente Akhmad, ucciso nel 2004 (anno della strage di Beslan ad opera di terroristi ceceni). Ma il movimento indipendentista ceceno ha colpito ancora. Nel 2007 e nel 2009 due bombe sono esplose sulla linea ferroviaria Mosca-San Pietroburgo, uccidendo 26 persone. Il leader del gruppo ritenuto responsabile dell'azione venne ucciso nel corso di un'operazione militare. Questo non ha impedito alla guerriglia di colpire a Mosca, la Lubjanka, sede dell'ex Kgb.

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