VISIONI

Tequila e mescalina, la crisi oltre le nuvole

COMMEDIA - Desideri, vizi, fughe pensando alla Spagna oggi
PICCINO CRISTINA,

GLI AMANTI PASSEGGERI DI PEDRO ALMODOVAR, CON PAZ VEGA E JAVIER CÀMARA, SPAGNA 2013

L'assistente di volo Joserra (Javier Camara) lo dice subito: «Niente tecnicismi». Traduzione, niente bugie ai passeggeri. Certo, ma come fare a nascondergli che l'aereo su cui si sono appena imbarcati destinazione Città del Messico, sta girando in tondo nella speranza di un atterraggio di fortuna? C'è un guasto al carrello, però nessun aeroporto è disponibile, tutti occupati o chiusi per qualche evento planetario. Le hostess addormentano la seconda classe, un po' come sul Titanic, se si cade precipiteranno ignari, mentre i tre assistenti di volo affogando il panico con tequila e cocaina, cercano di intrattenere il gruppetto della prima classe. Norma (Cecilia Roth) , la divina dominatrix S/M che detiene i segreti (pericolosi) dei potenti di Spagna, tutti suoi clienti affezionati compreso il re; la star delle telenovelas che fa impazzire coi tradimenti le sue donne; un finanziere in fuga per bancarotta; un killer; una tipa veggente che cerca di perdere finalmente la verginità e una coppia di sposini dormienti, in verità capitati lì per caso, sarebbero infatti in seconda classe se non gli avessero regalato il biglietto. Lui, muscoloso, fa impazzire gli assistenti tutti gay, Joserra amante del pilota bisex e sposatissimo, e gli altri due fidanzati, uno devoto al suo santo per riscattare gli eccessi dei colleghi, l'altro scatenato. C'è poi il copilota bruno che sfoggia il suo essere 100% etero: lo sarà davvero?
Gli amanti passeggeri è il nuovo film di Pedro Almodovar, e il suo ritorno alla commedia come dice lo stesso autore, che dal (meraviglioso) titolo rimanda ai movimenti del caso e al desiderio di una leggerezza feroce con cui affrontare le cose del mondo. Un caso, e un caos, dichiarati già nella prima immagine, l'apparizione soave di Antonio Banderas e Penelope Cruz in un fulmineo cameo. I due accecati dalla gioia dell'amore, e dalla notizia del primo figlio in arrivo, sono la probabile origine al guasto, distrazione umanissima e sentimentale.
E così seguendo questo caotico flusso, l'aereo si trasforma in un palcoscenico, quasi un reality ma senza schermi, in cui entrando e uscendo dalle tendine rosse della cabina di pilotaggio a turno i personaggi confessano desideri e paure, piangono, si raccontano. E grazie a un cocktail di mescalina, dono dello sposino risorto, si lasciano andare a un'orgia liberatoria.
«I'm so exicited» cantano nel siparietto di musical i tre assistenti di volo mimando le Pointer Sister. E intanto tra le nuvole si palesa la Spagna di oggi, devastata da corruzione e crisi economica. Pensando però alle sue sbilenche commedie degli anni Ottanta e Novanta , a cui Almodovar dice di avere guardato, quelli delle ragazze Pepi Luci e delle Donne sull'orlo di una crisi di nervi, è come se le punte acide dell'ironia si fossero stemperate. In quei film i rimandi «interni» alla Spagna post-franchista e alla sua nuova libertà si traducevano in una forma cinematografica dove il miscuglio allegramente selvaggio dei generi inventava nuovi universi di immaginari. Qui invece i riferimenti alla realtà spagnola non sembrano tradursi in un gesto cinematografico, e anche se si ride spesso, e l'umorismo di Almodovar è come sempre raffinato e pieno di invenzioni, l'impressione è di una distanza un po' programmatica, molto scritta, guidata dal regista senza il sussulto della sorpresa. In fondo questa commedia è molto triste, per carità come tutte le commedie, ma anche un po' cupa forse perché i ragazzi di un tempo sono invecchiati e la realtà attuale è assai meno piena di promesse, nonostante il sentimento di rivolta covi sempre da qualche parte, magari sotto la schiuma gettata sulla pista.
Certo Almodovar sa come dirigere queste vite di diretta - meglio sarebbe dire in volo - dosando con sapienza ogni sapore del cuore. Ma se il suo microcosmo da kammerspiel ci racconta un mondo «altro», in cui esplodono l'idea di famiglia, coppia, gender, una volta a terra la realtà è sempre lì, dietro la porta a vetri del non luogo di un aeroporto, piena di incognite, ancora da inventare. E l'impressione è che i suoi personaggi vi vengano risucchiati di nuovo, «passeggeri» nella loro libertà.

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