Ma veramente all'estero i giornali sono meglio di quelli italiani? Per infiniti aspetti sì, basta sfogliarli. Ma in quanto a gaffe, errori o forzature non è che oltre le Alpi vada meglio, anzi. Anche fuori dall'Italia, come qui, esistono giornalisti seri e non. E anche le migliori testate del mondo possono incappare in infortuni gravissimi, che in qualche caso hanno portato perfino alla chiusura.
Il 24 gennaio scorso lo spagnolo El País ha pubblicato con grande evidenza sul suo sito Web e in prima pagina una foto di Chávez intubato che si è rivelata completamente falsa (era di un paziente messicano operato nel 2006 molto somigliante al defunto presidente venezuelano). E in Inghilterra il News of the World di Rupert Murdoch ha dovuto chiudere dopo lo scandalo delle intercettazioni illegali commesse per avere qualche «scoop» o informazioni riservate (un caso Fassino-Consorte all'ennesima potenza).
Gli errori si fanno. E si pagano. Non è il mercato, da solo, che può garantire la qualità dell'informazione. Perché il mercato - oltre alle vendite in calo in tutto il mondo occidentale - si traduce soprattutto in pubblicità. Che ormai è crollata: in un anno i giornali nazionali italiani hanno visto un -24% di fatturato pubblicitario (fonte Osservatorio Stampa FCP, gennaio 2013). E non è un dato solo del nostro paese, l'unico al mondo o quasi dove la tv da sola assorbe il 55% degli investimenti commerciali totali.
I giornali chiudono a decine ovunque. Dal 2008 in Spagna 57 pubblicazioni sono state chiuse e più di 6.200 giornalisti hanno perso il lavoro (testate di tutti i tipi, da Pùblico a Metro). In Germania chiudono il Financial Times Deutschland (330 dipendenti) e la Frankfurter Rundschau. In Francia il quotidiano economico La Tribune è passato on line. E la crisi non riguarda solo i quotidiani. Il gruppo Rcs sta vendendo 10 periodici (tra cui Novella 2000, Max e l'Europeo) annunciando 640 esuberi in Italia e più di 150 in Spagna . Anche in America lo storico Newsweek (dopo la fusione con l'on line Daily Beast) ha pubblicato la sua ultima copertina in edicola il 31 dicembre scorso.