POLITICA

Per il governatore soffia il vento del Sud

VOTO A 5 STELLE
MARTINA GINO,BARI

I dati dei primi seggi alle 22 non convincono gli uomini di Vendola. «Mancano quelli del sud» dicono «in Campania e in Calabria siamo dietro Bersani».
«In Puglia Nichi è al 44% - aggiunge il coordinatore di Sel, Nicola Fratoianni - questo conferma il riconoscimento di otto anni di buon governo della regione. E in Sicilia sappiamo che il risultato per noi è ottimo». I numeri sono ancora contrastanti ripetono alle 22 e 30. Eppure il clima non è quello delle primarie del passato al comitato per Nichi Vendola. Il 20% diventa l'obiettivo minimo. La differenza si vede e si sente. Gli sguardi non sono quelli sicuri di un tempo. Il 14% letto dal comitato nazionale è una mazzata. Alla quale però non ci si rassegna. Anche se ripetono che è sempre il ballottaggio l'obiettivo. E si aspettano i voti definitivi della Puglia e delle altre regioni vicine. Nichi Vendola è barricato, nell'attesa, nelle stanze del comitato assieme al compagno Eddy Testa e i collaboratori più vicini.
«Il centrosinistra ha ritrovato il suo popolo. Dobbiamo essere bravi a non perderlo» dice Nichi Vendola quando raggiunge la Fabbrica di Nichi, in via De Rossi, nel borgo della Bari bene, dieci minuti dopo le 20. E' lì il comitato elettorale che lo sostiene e gli organizza le campagne per le primarie e per le elezioni. I dati sui numeri dei votanti alle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra sono comunque buoni. Anzi buonissimi. E lui è tranquillo, molto meno teso delle scorse volte. È accompagnato dal compagno Eddy, con cui ha pranzato con la famiglia, a Terlizzi, dopo aver votato nel monastero delle clarisse. Su Twitter ha pubblicato le foto del brindisi con a tavola mamma e papà. Poi «mi sono rilassato vedendo il film di Rosi sul bandito Salvatore Giuliano» ha raccontato a chi lo ha aspettato fino alle 20 nella sala stampa allestita nel lussuoso hotel Palace, a cento passi dal comitato troppo piccolo per contenere giornalisti, fotografi e telecamere. Due anni fa Vendola uscì dal comitato trionfante, portato a spalla dai suoi, con il viso segnato dalle lacrime per l'emozione e con il traffico bloccato per la ressa. Aveva stravinto, dopo tensioni, polemiche e una parte del centrosinistra che non lo voleva ancora candidato governatore della sua Puglia. Spazzò con una percentuale di 70 a 30 e 140 mila voti, l'altro candidato alle primarie di coalizione, l'economista del Pd, Francesco Boccia. Lo stesso battuto di un soffio nel 2005. Il primo esperimento di primarie di coalizione fatto in Italia. I pugliesi rivolevano lui presidente. E lo dimostrarono affollando i seggi. I dati dell'affluenza segnarono 200 mila votanti. Gli stessi, voto più, voto meno, che hanno voluto partecipare alle primarie per la scelta del candidato a capo del governo.
La Fabbrica di Nichi ha cambiato arredamento e stile nelle grafiche per l'occasione. È tutto un richiamo ai nuovi messaggi, agli «Oppure Vendola», con il faccione stilizzato del segretario nazionale di Sel. Prima che arrivasse il loro leader e amico, la Fabbrica, come la chiamano tra loro i fedelissimi, era pressoché vuota. In tanti erano in giro, convincere persone a votare, o a fare i rappresentanti di lista ai seggi. Intorno alle 18, le uniche emozioni ai pochi che sono a presenziare le dà il gran premio di Formula 1 e l'impresa mancata da Alonso con la Ferrari. Le immagini scorrono su un grande schermo, quello che dopo proietta sondaggi e risultati. Dopo venti minuti arrivano i dati sui votanti fino alle 17. In Puglia sono 110 mila. In Italia 2 milioni e mezzo. «Buono», dice Nicola Fratoianni, assessore regionale alle Politiche giovanili, coordinatore nazionale di Sel e soprattutto braccio destro di Vendola. Colui che gli è stato affianco da subito. Prima che nascesse il fenomeno Vendola. Da quando fu mandato a Bari per fare il segretario di Rifondazione Comunista di Puglia. Fratoianni è soddisfatto del dato nazionale e locale e confida nella riconferma dei voti delle ultime primarie. «I sondaggi ci danno sempre per perdenti. Ma poi vinciamo» aggiunge. Non è proprio così, questa volta.
Al ballottaggio Vendola e i suoi ci credevano e come. I dati pugliesi arrivati dopo le 22 sono buoni ma difficilmente basteranno a colmare la distanza con Matteo Renzi. E a raggiungere il sogno del ballottaggio e della sterzata, forte, a sinistra della grande coalizione delle primarie. In tarda serata il clima diventa più disteso, perché il dato si assesta e si aspetta solo che Nichi Vendola esca dalle stanze e parli ai suoi e ai giornalisti che l'attendono fuori. Loro, quelli della Fabbrica, hanno bisogno solo di un cenno, di una parola, per ripartire e lavorare per il loro leader.

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