POLITICA & SOCIETÀ

Cento cortei invadono Palermo

ZOPPI MAURIZIO,PALERMO

«Non vedevo tutta questa gente in piazza dal sessantotto». Così commenta un anziano negoziante che osserva dalla sua bottega del centro storico di Palermo i circa trentamila studenti che ieri hanno sfilato lungo le principali strade del capoluogo siciliano. Autunno caldo per gli alunni in Sicilia. Scontri con le forze dell'ordine, proteste e quasi tutte le scuole occupate del capoluogo ed in molte città dell'Isola. Anche a Catania le piazze si sono riempite con più di diecimila giovani e docenti. Le motivazioni sono ben note del perché i giovani hanno alzato il tiro della protesta: «Siamo qui contro la crisi e il ddl ex Aprea che smantella definitivamente la scuola». Dicono gli studenti, palermitani, ma anche per i «libri di testo a costo zero e possibilità di fotocopiarli, un piano di ammodernamento e consolidamento degli istituti, la revoca dei tagli previsti con la spending review, il rinnovo dei fondi regionali per i buoni libro». Sotto accusa il governo Monti che secondo gli studenti «come quello Berlusconi ha dimostrato di essere in grado soltanto di tagliare». «Non ci volevano i tecnici per questo bastava mantenere il tremendo governo precedente». «È ormai chiaro che la spesa pubblica viene considerata come il male da evitare ma anziché cercare alternative per rilanciare la crescita sociale, - affermano gli studenti - e non soltanto economica, del nostro paese si preferisce tagliare tutto quello che è possibile tagliare affinché possano essere rispettati gli interessi dei grossi privati bancari e finanziari». Per gli studenti «la politica per adesso sta provocando un impoverimento culturale e formativo della società e non fa altro che allontanare sempre più i giovani dai luoghi di studio e di dibattito». Ennesima giornata di protesta quindi che vede una massiccia presenza di ragazzi ma anche di lavoratori Gesip. I mille e ottocento operai della partecipata comunale già in liquidazione, che da settembre non ricevono stipendio. Proprio ieri mattina il sindaco Orlando a un gruppo di operai davanti al comune ha confermato che lunedì si svolgerà a Roma una riunione a cui parteciperà lui stesso insieme al presidente della Regione Rosario Crocetta, con il ministro Elsa Fornero, per cercare di dare risposte concrete agli operai. Molti i cortei non autorizzati che sono partiti da quasi tutte le scuole occupate per giungere sino a piazza Politeama. Da lì un unico serpentone che ha riempito le strade sino ad arrivare a Piazza Pretoria, alla sede del Comune. La manifestazione è stata organizzata dall'assemblea delle scuole palermitane in agitazione, che non ha sfilato volutamente accanto ai sindacalisti della Cgil disdegnando ogni sigla politica fra gli studenti. «Noi non possiamo manifestare con la Cgil che da tempo svende i diritti dei lavoratori, sedendo nei tavoli di questo governo», dice Federico Guzzo portavoce del movimento studentesco. Durante il corteo gli studenti hanno lanciato numerose uova davanti la sede del Giornale di Sicilia. «Il gesto simbolico del lancio della uova vuole far capire che i media hanno il vizio di scorporare i movimenti come fa la politica in questi anni. Non esistono studenti buoni o cattivi. Ma solo forme di proteste. Noi siamo gli stessi studenti che il 16 novembre volevano presidiare la Regione, trovando la reazione violenta della Polizia. Oggi abbiamo scelto la pratica dei cortei non autorizzati in grado di paralizzare l'intera città». Gli studenti in piazza hanno portato anche una bara di cartone simbolo della «morte della scuola pubblica». Lungo il percorso della manifestazione, dei giovani hanno strappato i manifesti delle primarie del centrosinistra e quelli del Pd con Bersani, affissi nei giorni scorsi per un incontro organizzato dai democratici con il segretario nazionale, in vista delle consultazioni di oggi. «Siamo senza partiti e sindacati perché non ci sentiamo rappresentati da gente che da sempre svende e smantella i diritti di studenti e lavoratori».

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