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Care ministre vi scrivo

Le violenze del 14 novembre
SABATINA RAGUCCI,

Spettabile ministro della Giustizia Paola Severino, spettabile ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri,
Vi invio questa lettera per esprimerVi tutto il mio rammarico per i fatti avvenuti il giorno 14 novembre scorso. Ho partecipato alla manifestazione degli studenti perché sentivo che come cittadina, lavoratrice e madre fosse mio dovere essere presente in quella piazza e sono stata presente e coinvolta in prima persona nei fatti accaduti.
Non voglio entrare nella polemica ormai vecchia della divisione tra buoni e cattivi, non serve. Ma posso raccontare di un senso di rabbia dolore e frustrazione per il modo scandaloso in cui è stata gestita la piazza da parte delle forze dell'ordine.
Stamattina ho letto i giornali e mi sono resa conto che quello che avevo visto e vissuto non era solo una mia visione e quasi ho avuto convalida del mio sentire attraverso la conferma dei media.
Che strano aver bisogno di leggere che quel che si era visto era reale, ma tutto questo non ha fatto che aumentare il mio forte disagio.
Poi alla radio ho sentito che Il Ministro Severino ha avviato un'indagine per il lancio dei lacrimogeni dal suo ministero. In quel momento ho pensato che sì, forse il senso di solitudine e di distanza che avvertivo tra me e le istituzioni poteva essere colmato.
Quindi vi prego indagate e cercate la verità, che è stata visibile a tutti la spropositata reazione, fatemi salvare quel minimo di fiducia nelle istituzioni che noi cittadini sentiamo sempre più lontane. Cercate se ci sono colpevoli o responsabilità e che ognuno si assuma la responsabilità dei propri errori. E se mi consentite Vi propongo, una volta accertati gli avvenimenti, un'idea di confronto: chiamate i rappresentanti dei giovani di tutte le scuole e confrontatevi con loro, ascoltate le loro voci e le loro istanze.
Ci si guadagna sempre ad ascoltare chi vi parla dal di fuori delle vostre roccaforti.
Ve lo chiedo con la speranza di un futuro migliore per i nostri ragazzi.
Ve lo chiedo come cittadina, lavoratrice e come madre.
Mi scuso per il disturbo e per il tempo dedicato all'attenzione della mia richiesta.

Invio cordiali saluti

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