Pietro Genga, l'allenatore italiano di Anders Golding, è tornato a casa mercoledì, poche ore dopo che il tiratore danese aveva conquistato la medaglia d'argento nello skeet ai giochi di Londra dedicandola agli operai dell'Ilva. Genga, 39 anni, ex campione italiano di tito al piattello, è nato e vive a Statte, un paesino pugliese a 4 km dall'acciaieria ed è lui che ha portato quaggiù Golding e i suoi compagni della nazionale nordica per farli allenare nel poligono dell'ex circolo Ilva. Lo abbiamo raggiunto al telefono ieri mattina mentre la manifestazione dei lavoratori a Taranto viveva il suo momento di massima tensione. Quando risponde, Genga ci spiega che ha appena ripreso servizio al Corpo Forestale («ho pagato il caffè a tutti i colleghi») e lo hanno già avvertito di quel che sta accadendo al corteo. «Vorrei essere lì per portare la mia solidarietà. All'Ilva ci lavorano tanti amici, tanti tiratori che sono cresciuti con me. E molti altri che stanno a casa da una settimana, in fibrillazione perché non sanno più come pagare il mutuo».
Tutti in Italia sono rimasti colpiti dal gesto di Golding, un campione straniero di uno sport sconosciuto che nel momento più bello della sua carriera ha pensato agli operai di Taranto costretti a scegliere tra il posto di lavoro e la tutela della loro salute. Ne avevamo parlato la sera prima della gara. Anders e i suoi compagni sono ragazzi sensibili, mica tutto tiro e casa. Quando sono arrivati a Taranto, due anni fa, gli ho spiegato la difficile situazione che vive la nostra gente. Però loro hanno voluto vederla da vicino con i propri occhi e conoscere questi ragazzi che hanno la loro stessa età e hanno perso il lavoro. Sono rimasti molto colpiti e lunedì sera Anders mi ha chiesto se c'erano novità sulle trattative. La sua dedica è stata bellissima ma non mi ha sorpreso perché è un ragazzo fantastico. Lo sapete, nella vita fa il capentiere, prende le ferie per venire ad allenarsi qui, è quasi sempre a cena a casa mia e quando si rompe qualcosa, ci pensa lui ad aggiustarla. Ci ha rifatto due porte di casa».
Genga conosce di persona i problemi dell'Ilva. «L'acciaieria si trova a metà strada tra Taranto e Statte e quando tira vento di scirocco, cioè nel 90% dei giorni, le polveri nocive arrivano dritte dritte sui nostri balconi. Io poi all'Ilva ci sono cresciuto sportivamente. Il poligono del circolo dei lavoratori fu costruito nell'82, ho cominciato a tirare lì nell'85 giovanissimo e non sarei mai diventato campione del mondo di skeet nel 2000 senza quella struttura». L'accoglienza al suo ritorno a casa è stata super calorosa, tutti al supermercato del padre per fargli i complimenti, anche mentre parliamo al telefono ci sono compaesani che lo fermano per congratularsi. «Mi sarebbe piaciuto ricevere una medaglia anche per me, da portare all'Ilva. Ma non escludo che lo farà Anders quando verrà a settembre per preparare le finali della Coppa del mondo. Speriamo che nel frattempo si trovi una soluzione tra giudici, sindacati e governo. Anders dice che in Danimarca una situazione del genere sarebbe inconcepibile, prima di fare una cosa ci pensano in maniera adeguata. Qui bisogna portare tutto a norma secondo le indicazioni dell'Ue e far tornare al lavoro gli operai».